Passione del Sol levante per l'Italia, Nippon tv a Premilcuore

Forlì

PREMILCUORE. Una troupe di Nippon Television è sbarcata a Premilcuore per raccontare quotidianità e filosofia di vita degli abitanti del borgo. Il format dal titolo “Racconti dei borghi meravigliosi d’Italia” va in onda in Giappone dal 2007 ed è seguitissimo dai telespettatori del network del Sol Levante, tanto che finora ne sono state prodotte oltre 300 puntate tutte della durata di 45 minuti. «Taguchi, un famoso sociologo giapponese ha detto: “Cosa è la vita e cosa la rende bella”. Siamo partiti da questa affermazione – racconta Erina Hirata, coordinatrice del programma –. Così portiamo alla ribalta storie e protagonisti di un’Italia spesso dimenticata dove uomini e donne fanno rivivere le tradizioni dei luoghi in cui vivono. Un format che esce dallo stereotipo di un’Italia basato sulle città più famose come Roma, Firenze o Venezia e che sta ottenendo successo perché i giapponesi amano profondamente il Bel Paese».

Ospiti in Appennino
La troupe guidata dal regista Ryota Shinasaki col cameraman Tomoshiro Matsunaga che ha filmato oltre 100 puntate del programma ed inizia sempre ritraendo un gatto che nell’immaginario collettivo giapponese rappresenta l’animale che vive di più il borgo, si tratterrà a Premilcuore fino a domenica. In avvio del reportage il racconto della vita del vetturino Bruno Tassinari. «Sono rimasto l’unico in Romagna a fare l’esbosco della legna con i muli. La mia giornata non è scandita dall’orologio ma solo dalle luci dell’alba e del tramonto. Potevo fare il notaio come voleva mio padre. Ho scelto invece questo lavoro di fatica che svolgo con entusiasmo e passione, coadiuvato da mia sorella che cura la parte amministrativa dell’azienda». La troupe ha poi visitato l’Antico Frutto a Montalto, la struttura che ha ospitato il ritiro precampionato del Forlì Calcio; la pensionata Natalia Rinieri e Donatella Morelli, che gestisce un negozio di frutta e verdura. «I racconti dei borghi italiani sono indirizzati alle famiglie – commenta Erina Hirata – perché propongono sentimenti, speranze e situazioni che sono condivise anche in Giappone. L’obiettivo è raccontare i valori della famiglia, l’amore per il paese, la passione per il lavoro e per le tradizioni, a dimostrazione che certi valori sono diffusi ovunque a prescindere dalla nazionalità. Il pubblico giapponese apprezza molto questi documentari perché si riconosce nelle difficoltà, nei problemi, nelle speranze della gente comune. Per questi motivi che rinsaldano l’amicizia fra i nostri due popoli abbiamo ricevuto un riconoscimento anche dal presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella».

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