Una primavera da gustare anche a Imola. In attesa della novità dell’anteprima del Baccanale, che si terrà dal 26 al 28 maggio, questo periodo dell’anno sta comunque iniziando a dare buone speranza al comparto della ristorazione. Iniziano a crescere i flussi turistici, prendono il via le passeggiate fuori porta, c’è Pasqua e Pasquetta, tradizionali momenti in cui il mondo della ristorazione si trova a essere al centro dell’attenzione, insomma un risveglio vero e proprio.
Pasqua ok
Il primo banco di prova è il periodo pasquale. Stando ai ristoratori «le cose stanno ritornando progressivamente al periodo pre Covid» con le sale abbastanza piene e le cucine al lavoro. Lo conferma anche Raffaele Benni presidente di Arialco, l’associazione che riunisce ristoranti e alberghi del circondario imolese, che sottolinea come «dalle informazioni che abbiamo le cose stanno riprendendo il piede giusto. Ci vuole ancora un po’ di pazienza, il Covid ha lasciato una traccia profonda nelle scelte di spesa, e poi la crisi energetica, con i riflessi sul potere d’acquisto delle famiglie, non gioca in favore di pranzi e cene».
Baccanale
Si prosegue con un. a tra le manifestazioni che sul cibo, tavola e cultura enogastronomica basa le proprie fondamentail Baccanale. Quest’anno l’amministrazione comunale ha voluto fare un passo in avanti proponendo una sorta di anteprima primaverile, dal 26 al 28 maggio, l’evento principale si tiene infatti tradizionalmente in autunno, mettendo al centro il tema Mediterraneo. All’interno della dieta più famosa al mondo c’è un ambito che si caratterizza come valore aggiunto e proprio in primavera trova il suo massimo splendore: le erbe aromatiche. Ingredienti che rendono cibi e ricette diversi anche se interconnessi da una vena, appunto aromatica, comune. Sul format non c’è ancora grande conoscenza e chiarezza. Si dice che oltre a eventuali menù definiti nei vari ristoranti, eventi di approfondimento sparsi per la città, potrebbe prendere vita una riproposizione di una vecchia idea che mise in campo Arialco. Praticamente una sorta di grande ristorante in piazza con la presenza di alcuni ristoratori con loro vetrine culinarie. Questa sembra essere una delle ipotesi in campo. Se così fosse per lo stesso Benni «dovrebbe essere una sorta di prova generale per il futuro. Per noi – rimarca – era meglio fare un’anteprima, di almeno una settimana, in un periodo di “bassa stagione” per il territorio, e l’avevamo trovata nella settimana dopo Pasqua, così da dare una risposta più strutturata».
Dai ristoratori
L’idea di un’anteprima del Baccanale nasce da una ipotesi lanciata dallo chef bi stellato del San Domenico, Max Mascia, poi ripresa dall’amministrazione già nel 2021, e ora diventata realtà. Ma se il là è stato dato da un signor “cappello bianco” imolese, i colleghi non sembrano essere tutti allineati. Dal punto di vista dei ristoratori, infatti, i commenti sono diversi. Tra chi si dice «pienamente d’accordo con l’anteprima primaverile, basta che quella autunnale non cambi data e format» come sottolineato da Mattia Mezzetti di Popeye e da Ambra Lenini dell’Osteria del Vicolo Nuovo, di diverso avviso invece è Orazio Galanti. Il patron dell’Hostaria 900 evidenzia «alcune perplessità e preoccupazioni legate al breve tempo della durata dell’evento, alle difficoltà, costi e sforzi richiesti soprattutto in ambito di ricerca di un’offerta in linea con le aspettative qualitative». L’idea comunque comune è che «il Baccanale vero sia quello autunnale, sul resto vederemo la risposta del pubblico».
Il “Piatto verde”, la storica rassegna enogastronomica, nata all’interno dell’Istituto alberghiero di Riolo Terme diverse decenni fa, e poi diventata appuntamento anche di richiamo turistico per il territorio ricompreso all’interno della promozione di If, è approdato a Imola. Nelle giornata di venerdì e sabato, infatti, l’azienda vitivinicola dei fratelli David e Vittorio Navacchia, la cantina Tre Monti appunto, ha ospitato una doppia e frequentata masterclass dedicata a una verticale sul Parmigiano Reggiano (quattro selezioni di 12, 24, 36 e 60 mesi di stagionatura) in abbinamento ai propri vini (due versioni di Albana secco, un Sangiovese e un passito ottenuto da uve di Albana e Petit Manseng). Ma non ci si ferma qui. La rassegna tornerà a Imola mercoledì 29 maggio. In questa occasione al ristorante carburo presente all’interno dell’Autodromo cittadino si potrà partecipare all’evento pomeridiano, precisamente dalle 17 alle 19.30, tenuto dallo chef Raffaele Liuzzi che presenterà come le proteine vegetali possano sposarsi perfettamente con le erbe aromatiche. Per info e iscrizioni 0546.71044 oppure iat.rioloterme@imolafaenza.it.