Part, oltre il giardino nasce il premio

Cultura

Nuove opere-donazioni, una nuova sala espositiva temporanea, l’inaugurazione ufficiale del Giardino delle sculture e la nascita di un premio per i giovani artisti. Il Part si arricchisce sempre più. Agli spazi del piano terra si aggiunge la sala al primo piano del Palazzo del Podestà, spazio “fluido” che attende, come tutto il palazzo, la riqualificazione, la cui progettazione partirà nel 2022 dopo il perfezionamento amministrativo da parte della Regione. Ieri pomeriggio il taglio del nastro delle novità strutturali, artistiche e culturali, alla presenza del neo sindaco Jamil Sadegholvaad, di Letizia Moratti, della curatrice Clarice Pecori Giraldi, dell’architetto Luca Cipelletti e di alcuni dei sostenitori. «Tutto questa segna un’altra tappa nello splendido rapporto tra il Comune di Rimini e la Fondazione San Patrignano – ha sottolineato la cofondatrice della Comunità Letizia Moratti –. Il filo conduttore delle opere è il loro essere voce di problematiche, di espressioni che sono nel dna di San Patrignano. La bellezza, l’arte e l’artigianato d’arte fanno parte del percorso di recupero dei ragazzi alla bellezza della vita». Un fil rouge che accomuna opere diversissime per stile, estetica, materiali, tutte donate alla Fondazione, tranne alcune sculture nel Giardino che sono in comodato d’uso gratuito. Così, dopo aver visitato il Giardino delle sculture (un tempo luogo dell’antico forno collettivo di Rimini), vero e proprio percorso tra stanze di pensiero dalla conformazione arborea, salendo al primo piano del palazzo si può ammirare l’arazzo “Woman Mph” dell’artista Thomas De Falco, in cui nodi e grossi fili di cotone, seta, lana si intrecciano, come radici alla ricerca di una armoniosa libertà, con rami, plastica e juta, rappresentazione tattile e cromatica di una raffinata sensibilità naturalistica. Ma ci si può anche immergere nella pirotecnica stratificazione di pattern dal sapore inglese-orientale di un dipinto a olio di Maurizio Cannavacciuolo, nell’eleganza decorativa e spirituale di “Pneuma” di Alessandro Moreschini o nei ritratti senza volto dal tocco liquido, sfuggente ma intenso di Gideon Rubin. Dipinti affiancati a video e a creazioni dalla forte carica corporale, come il bronzo di Matteo Pugliese “Dragonfly”, rappresentazione scultorea della lotta umana, tenace e drammatica, contro solitudine e incomprensioni, che non contrasta con la delicatezza fragile e timida dei “Segni” di Sabrina Mazzaqui, che volano come rondini in un bianco cielo di carta. Lo stesso bianco che da intangibile diventa incisione metafisica, poesia dall’anima geometrica e rigorosa in “Vettore Nord-Est” di Marco Strappato e che a sua volta dialoga con la traccia ustionata su tappeto persiano di “Justice will be done” di Loredana Longo e con il realismo ironico e acuto del “Barile” di Bertozzi & Casoni (queste ultime opere già presenti in mostra). Donazioni recenti, linguaggi eclettici che fanno del museo Part un luogo di incontro e di apertura nei confronti anche delle nuove generazioni. Con l’intento di rafforzare quest’anima, questa vocazione è nato il Premio artisti italiani Part, dedicato ai talenti under 40 dell’arte contemporanea italiani o residenti in Italia. A maggio 2022 l’esposizione delle dodici opere selezionate, che i visitatori potranno vedere e votare, partecipando così attivamente alla scelta delle tre creazioni vincitrici che entreranno a far parte della Collezione San Patrignano.

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