Il parroco di Forlì che ha perso due sorelle per il virus

Forlì

Anche a Forlì c’è una persona che, a causa del coronavirus, sta vivendo nella propria carne un dramma umano impressionante: don Felice Brognoli. Alle prime ore di venerdì, da Brescia, sua città d’origine, il parroco della Pianta ha ricevuto la notizia della morte della sorella Maria, 74enne. Il 16 marzo scorso, sempre per le complicanze del virus, era deceduta Laura, la sorella suora, che a sua volta, nel ritorno alla “casa del Padre”, aveva preceduto Franca, scomparsa il 19 febbraio scorso d’infarto. Tre sorelle in un mese, un calvario terrificante. Come reagisce don Felice, dal 2008 parroco di Santa Maria Ausiliatrice della Pianta e sacerdote di grande levatura spirituale? Con un canto di lode: «Anche oggi è un dono meraviglioso di Dio. Viviamolo in Lui, sempre uniti nel suo nome. Ricordiamoci – aveva postato lunedì scorso agli amici appena appresa la notizia della scomparsa di suor Laura – che la vita è un viaggio e tutti siamo su un grande treno che viaggia verso il Paradiso, fa molte soste e a ogni sosta qualcuno di noi scende (in questo mese sono scese dal treno della vita le mie sorelle Franca e suor Laura) ed entra in Paradiso. Altri salgono. Sono i bambini che nascono. Sapere che Dio è con noi continuamente e che ci prende per mano nel momento in cui scendiamo dal treno, a me dona pace e una gioia immensa».
L’invito
Don Felice continua con l’invito ad essere sereni: «Non possiamo essere tristi noi che crediamo in Cristo Risorto e che sappiamo che ci attende in Paradiso, dove ha già preparato un posto per ciascuno di noi che voglia seguirlo. Coraggio a chi di voi è nella sofferenza: Dio non ci abbandona mai, neppure un istante. In questi momenti di dolore e di fatica nel cammino, Lui ci prende fra le sue braccia e ci porta nel posto più sicuro».
La canzone
Nel suo ruolino di vita spesa per il Signore e per gli altri, don Brognoli, a Forlì dal 1976 dove ha svolto il servizio militare, vanta anche un passato da artista e cantautore. Il ritornello di una canzone che scrisse 45 anni fa, dice: «sia fatta la tua volontà, ora e sempre tutto ciò che vuoi, ora e sempre tutto quello che vuoi». «Dovendo rimanere in casa da solo – continua il sacerdote – con la mia chitarra rivolgo al Signore le mie canzoni come preghiera mia e di tutti fratelli e sorelle che sono nella sofferenza».
L’umiltà
Don Felice conclude con un appello di straordinaria serenità: «Scusate questa mia testimonianza, ma spero che, insieme alla mia continua preghiera, possa donare la pace e la serenità di Cristo a qualcuno di voi». Gli fa subito eco il vescovo di Forlì-Bertinoro Livio Corazza, in una nota inviata a sacerdoti, religiosi e associazioni laicali forlivesi: «Ringrazio per la testimonianza di fede di don Felice. Gli siamo tutti vicini con la preghiera».

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