Pari: schiaffi alla razionalità

Negare la realtà, una moda dilagante, in ogni ambito, partendo dagli eventi più grevi: il dramma dell’Olocausto, la Terra piatta, il coronavirus inesistente, fino all’economia: l’Unione Europea non aiuta le Nazioni in difficoltà. Siamo un Paese democratico, nei limiti della legalità (diffamazione o altri reati simili), ognuno può affermare ciò che desidera, anche se palesemente lontano dal vero, o peggio, dalla decenza. In generale, l’ignoranza è il fattore aggregante sulla quale puntano i millantatori, svariate le motivazioni, subdoli gli scopi.

Prendiamo in considerazione, la negazione degli aiuti economici messi in atto dall’Unione Europea in questa crisi economica, amplificata dalla pandemia. Provo ad elencarli con noiosa oggettività.
A) Banca Centrale Europea: PEPP (Piano Pandemico di acquisto titoli )1.350 miliardi, da utilizzare per l’acquisto di titoli di debito dei Paesi sovrani, Italia tra i primi fruitori.
B) Meccanismo europeo di stabilità (MES), in forma “leggera”, finalizzato principalmente al miglioramento delle strutture sanitarie, 240 Miliardi (circa 36 a disposizione del nostro Paese)
C) Banca Europea degli Investimenti (BEI), Fondo di garanzia a sostegno delle imprese, che consentirà di erogare fino a 200 Miliardi.
D) SURE (Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergency). Per interventi contro la disoccupazione, 100 Miliardi.
E) Fondo per la ripresa (Recovery Fund), 750 miliardi, in corso di definizione (per l’Italia dovrebbero essere stanziati circa 170 miliardi, poco meno della metà a fondo perduto).
Non credo sia necessario un Master in economia e finanza, per comprendere che sono estremamente corposi. Ovviamente, alcuni Paesi dell’Unione hanno evidenziato contrarietà, in parte, tuttora in corso. Prima di definirli “egoisti”, sarebbe auspicabile conoscerne la storia. Solo un esempio, per il quale sono necessarie due premesse. La prima: il risparmio dei cittadini italiani è tra i più alti in assoluto, il nostro patrimonio familiare medio, è superiore anche a quello delle famiglie tedesche. La seconda: il debito pubblico italiano è tra i maggiori del Mondo, in rapporto al PIL, oltre il doppio di quello tedesco. Verrebbe da pensare che lo Stato si indebita, ed i cittadini implementano i loro risparmi, peraltro, in modo estremamente diseguale. Questa è la sintesi, non certo accattivante. Riprendendo il discorso sui Paesi refrattari ad alcuni interventi, analizziamo ad esempio la Svezia. A metà degli anni novanta, il rapporto debito /PIL di questa Nazione era circa al 70 per cento. Sopportando significativi sacrifici, lo hanno esponenzialmente ridotto, fino all’attuale (circa) 35 per cento. Di converso, il debito pubblico italiano è aumentato, fino a superare il 130 per cento del PIL (ante pandemia). Considerando le premesse e questi dati, possiamo oggettivamente definire egoisti tutti i Paesi refrattari agli interventi ? Oppure, razionalmente, alcuni hanno messo in atto riforme e sacrifici dimezzando il debito, mentre noi abbiamo continuato imperterriti a spendere denaro pubblico che non avevamo? Potrei continuare con altri esempi, ma in ogni caso, prima delle diagnosi, sono auspicabili le analisi specifiche. Per quanto concerne il nostro amato Paese, la crisi economica derivante dalla pandemia, senza gli interventi dell’Unione Europea, avrebbe enormemente amplificato il rischio finanziario, salvo una pesantissima patrimoniale. Senza paura di smentite, l’intervento fino ad oggi più importante ed immediato, è stato quello messo in atto dalla Banca Centrale Europea, che ha stanziato una cifra stratosferica, utilizzata per acquistare i titoli di Stato dei Paesi più indebitati. In tal modo, è riuscita a calmierare i mercati, evitando plausibili crisi. Nel contempo, ha consentito il drastico contenimento dei rendimenti. Nel nostro caso, è ipotizzabile un risparmio di svariati miliardi. Tanto per essere chiari, in una situazione come quella attuale, con i tassi estremamente contenuti, il nostro debito costa ai cittadini italiani circa 180 milioni al giorno di interessi, oltre 7 milioni ogni ora! Ad oggi, sempre grazie all’Europa, una buona parte del nostro debito pubblico è nelle casse della Banca Centrale Europea, circa 400 miliardi, i cui rinnovi a scadenza, sono al momento garantiti. Qualcuno continuerà a sostenere che è falso, altri che è virtuale, alcuni proporranno di emettere moneta, i più “duri”, arriveranno ad affermare che noi non pagheremo. In questi casi, non sono in grado di fornire esaustive risposte di sostenibilità, per problematiche patologiche di questo tipo, sono altre, le scienze deputate a fornire validi supporti.
*Giornalista Docente e Referente di sede d’esami universitaria

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