Paolo e Francesca, una passione contesa: la mostra

Cultura

Dove avvenne il bacio tra Francesca da Rimini e Paolo Malatesta? Chiude domani la mostra “Una passione contesa. Ipotesi e polemiche sul vero luogo del bacio di Francesca da Rimini. Da Monsignor Marino Marini a Luigi Renato Pedretti (1840 – 1968)” allestita nella biblioteca “Baldini” di Santarcangelo. L’esposizione documentaria realizzata per celebrare i 700 anni della morte di Dante, è ideata da Ferruccio Farina e Pier Angelo Fontana e curata da Lisetta Bernardi. Sono passati sette secoli e ancora non se ne è venuti a capo: dove si baciarono e dove furono uccisi i più noti amanti della storia, Francesca da Rimini e Paolo Malatesta, resi immortali da Dante nella sua Commedia? Anche Santarcangelo è in lizza da sempre così come Rimini, Gradara, Verucchio e ancora nulla è certo sulla base dei documenti sebbene qualcuno sia stato più bravo di altri ad impossessarsene. Se per un lunghissimo tempo nessuno ricordò i due amanti cantati da Dante, nel secolo del Romanticismo la loro vicenda tornò alla luce in modo esponenziale attraverso libri, opere, componimenti musicali, raffigurazioni grafico-pittoriche. Come evidenziato dalla curatrice “qui si intende dare risalto all’inedito aspetto della diatriba che ha animato gli intellettuali e gli storici locali nel corso dei secoli, volta ad individuare il luogo del doppio omicidio”. Dopo il successo della tragedia di Silvio Pellico degli anni ’20 dell’Ottocento, “vi è stato un gran proliferare di rivendicazioni di città e paesi che si sono candidati ad essere il vero luogo ove è scoccato il bacio più celebre al mondo”. A sostenere la candidatura di Santarcangelo intervenne niente di meno che l’illustre monsignor Marino Marini, prefetto degli Archivi Vaticani che, nelle “Memorie storico-critiche della città di Santo Arcangelo” del 1844, scrisse in modo categorico: “Realmente non accadde che in S. Arcangelo”. A smentire questa ipotesi fu lo storico riminese Luigi Tonini, che sconfessò con prove indiziarie e documentarie tali teorie. Nonostante ciò la diatriba ebbe seguito nel secolo successivo grazie all’instancabile ricercatore Luigi Renato Pedretti, padre del poeta Nino, giornalista e polemista che si dedicò agli studi di storia locale e alla promozione del territorio e in tutti i modi cercò di dimostrare che “il fattaccio” fosse avvenuto a Santarcangelo. “La mostra presenta molti materiali inediti e cimeli iconografici, inerenti a queste ipotesi, provenienti dagli archivi della Baldini, della Gambalunga e da privati collezionisti. Rimarrà nelle sale della biblioteca il dono ricevuto per l’occasione dalla famiglia Marini: una panca con lo stemma della nobile casata. 

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