La morte di Pantani. Legali in procura: rilette le ultime ore di vita

Morte Pantani, atto terzo. Ieri mattina, dopo l’ennesima trasmissione televisiva, l’avvocato Fiorenzo Alessi che con il figlio Alberto assiste la famiglia del Pirata, è salito nuovamente all’ultimo piano del palazzo di Giustizia di Rimini, per consegnare al procuratore capo Elisabetta Melotti e al sostituto Luca Bertuzzi, l’integrazione del “dossier” con cui cercano di aiutare la Procura a riaprire l’indagine, dopo che due pronunciamenti hanno già stabilito come la vita di Pantani sia stata cancellata da un’overdose letale di farmaci mischiati alla cocaina.

Morto nel 2004

Una rilettura delle ultime 13 ore di vita del Pirata nel “fortino” della stanza del residence Le Rose, dove è stato trovato prima di vita, 13 ore dopo il decesso, la sera del 14 febbraio del 2004. Su questo stanno lavorando i nuovi legali di mamma Tonina. «Abbiamo sottoposto ulteriori elementi su cui porre attenzione investigativa - spiega l’avvocato Fiorenzo Alessi -, situazioni che forse non sono mai state analizzate o viste come noi le vediamo o le leggiamo adesso». Il legale tiene quindi a precisare «come questa volta, l’ultima in cui si presume si cercherà di capire se c’è un’altra verità sulla morte di un grande campione», gli avvocati della famiglia sono impegnati «a collaborare con la magistrature: non ci sono indagini difensive, quelle competono alla Procura, che la difesa con le sue riflessioni sta sollecitando». L’avvocato Alessi non aggiunge nulla se non che «noi abbiamo riletto tutto e poi qualche cosina di diverso c’è». Possibili colpi di scena? «Collocare un soggetto o più soggetti in quella stanza potrebbe essere una novità dirompente», la risposta sibillina. Decisamente. Perché il frigobar e un altro arredo della stanza di Pantani sono stati trovati addossati alla porta. E vie di fuga non ce ne erano. Solo il Pirata, recitano le sentenze, può avercele messe.

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