Marina di Ravenna, la consola dopo la lite in spiaggia col fidanzato e poi la palpeggia

Vedendola litigare con il fidanzato si è avvicinato per consolarla. Ma anziché fare da pacere e riconciliare la coppia, o meglio, difendere la giovane come aveva millantato di voler fare, ha a sua volta cercato di palpeggiarla. Quanto accaduto nel luglio dell’estate scorsa è costato ieri all’uomo, un 59enne del Ferrarese, la condanna per violenza sessuale. Al termine del rito abbreviato, il giudice per l’udienza preliminare Andrea Galanti ha comminato una pena di 8 mesi. I fatti sarebbero avvenuti la notte tra il 3 e il 4 luglio 2021, in spiaggia, a Marina di Ravenna. Secondo il racconto della ragazza, all’epoca 18enne, quel giorno lei e il fidanzato avevano discusso animatamente. Lei era molto scossa per l’accaduto e il suo stato d’animo era apparso palese a chi in quel momento stava passando tra i lettini. Tra questi, appunto, il 59enne. Il quale ha atteso che il compagno della giovane si allontanasse per avvicinarsi a sua volta a lei. Spacciandosi per un guardiano della spiaggia ha offerto il proprio aiuto alla ragazza in lacrime. E dopo avere ascoltato il suo sfogo sulla discussione appena avvenuta, l’ha prima abbracciata, per poi allungare le mani e spingersi a palpeggiarla al seno. La giovane a quel punto non avrebbe detto nulla nell’immediatezza per paura della reazione dell’uomo. Avrebbe chiesto piuttosto di essere accompagnata in strada, per poi scappare e ricongiungersi al gruppetto di amici con i quali aveva passato la serata. Sono stati questi, una volta sentito il racconto dell’amica, a dare la caccia al 59enne e una volta individuato, a pretendere le sue scuse. L’indomani, però, la ragazza ha deciso di sporgere querela andando insieme alla madre dai carabinieri. Qualche giorno più tardi, dopo una serie di appostamenti, sono stati proprio i militari a intercettare il molestatore. L’imputato – assistito dall’avvocato Carlo Benini – ha sostenuto di avere semplicemente appoggiato la mano a una spalla della ragazza. Pur negando gli addebiti, l’uomo ha però deciso di risarcire il danno. Una scelta che ha evitato che la vittima dei palpeggiamenti si costituisse parte civile. FED.S.

#getAltImage_v1($tempImage)

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui