Palio Faenza, nervi tesi col comune. "I Manfredi" si dimettono

Faenza

Non si estinguono i dissapori sulla questione stadio, convenzione di gestione e suo futuro. A gettare altra benzina su un fuoco già acceso, dopo la nota diatriba fra Faenza Calcio e Comune, è ora la cooperativa I Manfredi, espressione dei rioni, concessionario dell’impianto sportivo il cui direttivo si è dimesso in toto. Pure la coop prende di mira il Comune, citato tra le cause delle dimissioni, espresse dal vice presidente Giordano Gonnesi che ha comunicato la notizia. Gli attriti con l’Amministrazione comunale sono motivati dal fatto che quest’ultima «ha brillato nell’ultimo anno per totale incoerenza nei confronti della cooperativa».

Le accuse

E Gonnesi, in un’accorata comunicazione ai rionali sui social, parla di «rapporti difficili» ai quali si aggiungono problemi tra soci e con i capi rione: « dirigenti rionali – sostiene – sono divisi, non convergono sui fatti, alcuni sono legati alle vecchie logiche del sottobanco e ve ne sono altri spettatori. Non basta che solo qualcuno sia sul pezzo. Sperare di continuare a nutrirsi dallo stesso seno è un sogno: se non ci emancipiamo, anche economicamente, possiamo solo regredire. Le divisioni ai vertici indeboliscono il movimento nei rapporti con l’Amministrazione comunale».

Le frizioni

I rapporti difficili del Comune con il Faenza Calcio avevano invece portato il presidente Andrea Missiroli a scrivere una nota infuocata: «stiamo subendo un grave disagio in considerazione del perdurante atteggiamento vessatorio che l’Amministrazione comunale riserva alla nostra società sportiva». La diatriba innescata dalle due realtà ha sullo sfondo sempre l’uso promiscuo dello stadio con il palio, la sua gestione, l’ombra del circolo tennis che vorrebbe entrare al posto della cooperativa I Manfredi. Ma in causa il Faenza Calcio aveva chiamato anche il “Paliodromo” di cui non si è più saputo niente e questioni legate alla manutenzione, alla sicurezza e alle condizioni igieniche oltre a «promesse di rimborsi non percepiti». Uno j’accuse al quale il Comune aveva prontamente replicato dicendosi «sconcertato di come il Faenza Calcio ha deciso di interloquire, quando in tutti questi anni non è mai mancato il nostro supporto». Il botta e risposta aveva poi sollevato i consiglieri della Lega che sottolineavano «gli impegni non mantenuti dall’Amministrazione che ha messo in grave disagio una società sportiva storica di Faenza con risposte evasive e rancorose». Nel nuovo capitolo con la coop I Manfredi protagonista è adesso il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Bertozzi a richiedere con urgenza la convocazione della Commissione 2 sviluppo economico, turismo e coesione territoriale «visto l’acceso scambio di recriminazioni tra il Faenza Calcio e l’Amministrazione, visti gli annunci di un Paliodromo a cui non è seguita alcuna informativa istituzionale». E aggiunge «mi chiedo a quale gioco stia giocando il Comune, a quanti tavoli e con quali contenuti stia sedendo, che cosa davvero sta progettando (ammesso che lo stia facendo), quali soluzioni ha in mente, ma soprattutto perché non porta il tema nei consessi deputati a decidere? Palio e Calcio rappresentano una parte importantissima della città, muovono e attraggono significative risorse economiche anche pubbliche, la città ha il diritto di sapere come vengono e come verranno utilizzati i soldi dei contribuenti, la città ha diritto di sapere quale sarà il futuro del palio e quale sarà il futuro del calcio».

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