Palio di Faenza, la polemica sugli ingaggi dei cavalieri: voci su cifre fino a 20mila euro

Faenza

Archiviato il Palio 2022 con la vittoria di Borgo Durbecco, l’ottava, e del cavaliere Luca Innocenzi, su Silver Wash, la prima di un forestiero, resta l’amaro in bocca a chi aveva ambizioni maggiori e non è riuscito ad esprimersi al meglio- E’ il caso del Nero di Matteo Tabanelli, mai così impreciso come nella sfida di domenica. Con l’affermazione il Bianco si posiziona al terzo posto nell’albo d’oro dietro Rosso (32 successi), Nero (16), Verde (7), Giallo (3).

Il bilancio della gara

Non ha nulla da recriminare il Rosso che parecchi davano ultimo, invece è stato colui che più di ogni altro ha saputo contrastare il “Cannibale” di Foligno fino agli spareggi. Matteo Rivola si è dimostrato un ottimo cavaliere di scuola Porta Imolese e probabilmente essendo giovanissimo lascia ben sperare per il futuro. Il Verde con Marco Diafaldi ha fatto quanto poteva, considerata la breve preparazione e l’impiego di un cavallo giovane, Magia dei Sapori, che lo stesso Diafaldi stava preparando per contese diverse dal Niballo. Lo ha dovuto dirottare sul palio, ma evidentemente non era ancora del tutto pronto. Il Giallo alla competitiva Ramona Danzig ha abbinato lo “Zar” Sergej Sissa, apparso ancora poco avvezzo con la lancia, pur essendo un ottimo fantino da galoppo.

La polemica

Alla fine sono stati proprio i maggiori errori degli avversari a catapultare il Borgo alla vittoria, ma ciò non toglie meriti ad Innocenzi che anzi va elogiato perché ha sbagliato meno degli altri tenendo fede al suo blasone di miglior cavaliere d’Italia. Non mancano comunque gli strascichi polemici e se in Borgo si è festeggiato fino a notte fonda, sui fronti avversi imperversa il tema dell’ingaggio del folignate, possibile pare grazie ad uno sponsor con il rione nel cuore: difficilmente si scoprirà quanto è costato, benché circolino voci che parlano di cifre dai 10 ai 20mila euro e oltre. Cifre che a Faenza non si sarebbero mai spese per un fantino, perciò si teme una corsa al rialzo, soprattutto dal prossimo anno quando non ci sarà più il vincolo che lega un cavaliere al rione. Un vincolo al quale però è stato messo un paletto: se un cavaliere cambia colore, il rione di destinazione dovrà risarcire quello di provenienza, in quanto va riconosciuto un diritto di formazione. Si parla di mille euro per ogni palio disputato in un altro rione.

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