Palazzo Buonadrata apre la sua galleria d'arte

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L’inaugurazione della Galleria di Palazzo Buonadrata, avvenuta ieri nello storico edificio riminese con grande partecipazione di pubblico, rappresenta, come ha sottolineato Mauro Ioli, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, il compimento di un’attività trentennale di sostegno rivolta soprattutto all’arte e alla cultura (a cui è stato destinato il 29% della capacità erogativa destinata alla comunità).

Interventi non solo effimeri o d’immagine, ma fondamentali per la valorizzazione del patrimonio storico-artistico. La Galleria è la prosecuzione di questo impegno che viene da lontano. Molte delle opere della collezione sono e rimarranno in deposito al museo civico all’insegna dello slogan «una collezione due musei». Un percorso complessivo che metterà a disposizione dei visitatori 150 opere, ugualmente suddivise tra le due sedi.

Sono rese visibili opere di pregio fino a ieri collocate in vari uffici e ambienti del palazzo. Visite guidate sono in programma anche oggi 17 novembre, il 25 novembre e il 2 dicembre.

«Il numero delle prenotazioni pervenute – aggiunge Ioli – dimostra quanto interesse ci sia attorno alla cultura. Il filo conduttore tra le due sedi della collezione sarà il ricordo della figura di Enzo Pruccoli che ha sistemato, indirizzato, sostanziato la politica culturale della Fondazione». Nel corso dell’inaugurazione è stato perciò conferito il premio annuale a lui intitolato a Claudio Spadoni, che ha illustrato la collezione al pubblico insieme ad Alessandro Giovanardi.

Da parte di quest’ultimo sono stati illustrati i molti pregi e significati da essa rivestiti, con un excursus di carattere storico a partire dalla istituzione della Pinacoteca Luigi Tonini all’ex ospedale e Collegio dei Gesuiti, ora museo civico, giungendo alla ulteriore, attuale valorizzazione di quanto realizzato in ambito pittorico nei secoli in Romagna, con uno sguardo rivolto a tutta la storia della pittura italiana.

«Opere che svolgono una funzione di narrazione, sapendo che ognuna di esse ci sta dicendo qualcosa».

La Galleria di Palazzo Buonadrata è suddivisa in varie sezioni, muovendo lungo il Cinquecento con opere di rilievo su soggetti sacri di Bernardino Zaganelli (“Madonna e Bambino dormiente”) e Marco Palmezzano. Prosegue nel contemplativo Seicento ben rappresentato dal “San Giovanni Battista fanciullo” di Guido Cagnacci. Il Settecento è diviso tra mito e visione (“Diana ed Endimonione” di Tischbein), le nature morte del frate pittore filosofo e teologo riminese Nicola Levoli e il rapporto tra fede storia e potere. La ritrattistica domina l’Ottocento con vari volti dell’alta borghesia e il notevole “Ritratto di donna” di Guglielmo Bilancioni. Nel ventesimo secolo la pittura riminese continua, pur tentando forme nuove, i i temi tradizionali: natura morta, paesaggio, scene di genere, e un notevole interesse per il mondo del lavoro come in Gino Ravaioli, Primo Amati. Andrea Baldini.

Nello storico salone delle feste risalente alla riorganizzazione settecentesca dell’edificio, che ospita i dipinti più imponenti della collezione, si svolgeranno conferenze a tema sulle opere e gli artisti in essa rappresentati. Anche le opere conservate negli uffici saranno periodicamente visibili tramite aperture mensili del palazzo al pubblico.

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