"Oz" di Fanny&Alexander apre "Ravenna viso-in-aria"

Archivio

Sarà la compagnia Fanny & Alexander di Chiara Lagani e Luigi De Angelis ad aprire al teatro Rasi questo pomeriggio alle 17.30, con lo spettacolo OZ, “Ravenna viso-in-aria”, prologo a “La stagione dei teatri 2020-21”, percorso che Ravenna Teatro ha allestito insieme a tante energie teatrali ravennati. Oggi con OZ, e non è la prima volta, Fanny & Alexander si rivolgono a un pubblico anche di ragazzi, portando in scena un altro frutto del percorso sul lavoro di L.F. Baum che ha visto tra l’altro la stessa Lagani curare l’edizione integrale dei suoi lavori per Einaudi. Ed è proprio l’attrice e drammaturga ravennate a dirci qualcosa in più su OZ.

Lagani, nel suo percorso vediamo ritornare un personaggio a lei molto caro, Dorothy.

«Sì, nelle storie di OZ ritroviamo la famosa ragazzina del Kansas, ma incontreremo anche altri personaggi che spesso sostituiscono o accompagnano Dorothy. Tra questi ci sono, ad esempio, Tip oppure Botton di Luce. Questi personaggi si troveranno a viaggiare vorticosamente su e giù per un mondo fatato pieno di maghi, streghe e creature stravaganti: mezzi uomini, automi, bambole viventi fatte di pezza... Il loro viaggio non è mai una storia unica sviluppata in forma lineare, ma un incessante movimento che destabilizza e riapre di continuo la narrazione in un infinito proliferare di luoghi, di nuove situazioni, nuovi personaggi».

Quali temi affronta lo spettacolo “OZ”?

«Ritroviamo in OZ diverse tematiche che avevamo già trovato ne “Il meraviglioso mago di Oz”: in particolar modo il tema dell’amicizia e della lealtà, ossia di legami che hanno forza di combattere avversità e superarle, divenendo più forti a livello personale e rafforzando, allo stesso tempo, i legami di unione. Anche il tema della diversità tra gli esseri è una trama fondamentale che sottende l’intero spettacolo: ci sono diversità che, a volte, possono spaventare, ma che – se guardate da vicino e con curiosità – possono aprire a mondi inaspettati e sorprendenti. Si tratta di non fermarsi alle apparenze; si tratta dunque di leggere con profondità gli incontri che si fanno ponendosi in una situazione di ascolto. Scopriremo che proprio l’ascolto e la comprensione degli altri diventa un veicolo fondamentale per compiere il proprio viaggio e per apprezzare quelle che sono le differenze tra esseri umani che hanno un proprio vissuto e una propria storia da raccontare».

OZ è definito uno spettacolo-game in cui gli spettatori sono dotati di un telecomando per effettuare una votazione in diretta. Come funziona?

«Ogni bambino e ogni spettatore in sala sarà dotato di un telecomando a pulsanti: il pubblico, attraverso uno schermo installato sul palcoscenico, sarà interrogato più volte nel corso dello spettacolo con diverse domande che hanno a che fare con le scelte che la protagonista dovrà di volta in volta sostenere. Saranno i bambini a determinare il destino di Dorothy e dei suoi amici, decidendo se il viaggio si deve fermare o deve proseguire, se le leggi di un paese sono giuste o vanno cambiate, se davanti a un pericolo si deve sempre fuggire o val la pena, a volte restare. E per questo la scelta è forse davvero il grande tema di questo lavoro: scegliere significa misurarsi con la libertà, ma anche con le conseguenze delle proprie scelte, scegliere è anche rinunciare a qualcosa, e forse, come accade a Dorothy, rischiare di perdersi per poi alla fine riuscire a ritrovarsi. Spesso scegliere è un atto solitario, ma forse ci sono luoghi, come il teatro, in cui la scelta può ancora trovare una sconcertante forma di condivisione, nella somiglianza e nel conflitto, e perfino nella delusione, quando a prevalere è la scelta degli altri». Repliche: venerdì 16 alle 17.30, sabato 17 alle 10 e alle 17.30.

Info: ravennateatro.com

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui