Osservanza, scatta la seconda fase della progettazione partecipata

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Si è aperto il secondo atto del percorso partecipativo sul futuro dell’Osservanza. Quest’anno, durante la seconda edizione del festival Punto Zero che si svolge questa settimana fino a sabato al centro giovanile di Ca’ Vaina, si concentrerà sugli spazi esterni nel parco. A parlarne è uno dei conduttori del percorso che si terrà sabato prossimo 11 giugno, Michele Pelliconi di Uau, Unità di architettura urbana: 33 anni, architetto e urbanista che opera tra Imola e Parigi per lavoro. Insieme a lui guiderà il laboratorio dalle 10 alle 18 Carlo Roccafiorita dell’associazione Periferica, che si occupa di partecipazione.

Partecipazione: cos’è?

Se ne parla tanto ma non è semplice mettere tutti d’accordo su cosa sia e soprattutto su come si costruisca la partecipazione. A maggior ragione su di un progetto ambizioso come la rigenerazione di uno spazio, quello dell’Osservanza, che custodisce un pezzo di storia imolese tutta particolare. Una città nella città, rimasta chiusa per 30 anni e prima accessibile solo ai degenti del manicomio. Anche per questo Pelliconi l’ha definita «una pepita nascosta, perché si sono persi i legami con quello spazio». Su come coinvolgere la cittadinanza ha le idee chiare: «Un percorso partecipativo non serve a fare la lista di Babbo Natale con i desiderata – commenta Pelliconi –. L’obiettivo è trovare dei punti di contatto tra gli interessi del Comune e i desideri di chi quel posto lo vorrebbe vivere per evitare che la trasformazione risulti calata dall’alto e corrisponda invece a quella del contesto che la ospita. Il rischio altrimenti è una cattedrale nel deserto». Le potenzialità dell’Osservanza sono tangibili: «È un parco gigante di 13 ettari in una posizione incredibile. Una cerniera tra l’autodromo e il centro, si è visto durante la Formula 1 con lo street food, che può diventare un parco urbano, un parco cioè che si attraversa e si vive».

Laboratorio

Fondamentale per questo sarà il laboratorio di “immaginazione civica” che si terrà sabato. Dopo un sopralluogo all’Osservanza ai padiglioni e un pranzo di confronto a Ca’ Vaina, proseguirà con una serie di tre tavoli tematici di confronto: criticità e opportunità, immagini e visioni, azioni di rigenerazione.

«Sulla base di questo confronto - spiega Pelliconi - e dei questionari che stiamo distribuendo faremo un report dettagliato che contiamo di riuscire a presentare nel mese di settembre. Questo report comprenderà anche il lavoro più generale sull’Osservanza dell’anno scorso, che ha visto complessivamente una buona partecipazione anche se mancavano i giovani sotto i 25 anni. Il futuro immaginato dagli imolesi comprende soprattutto la formazione e l’organizzazione di eventi, e sperimentazioni tra generazioni come il cohousing o gli scambi economici. Quello sarà il veropunto di partenza per un confronto che vogliamno venga instaurato con l’Amministrazione», conclude Pelliconi fiducioso.

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