"Orlando furioso" secondo Mercadini a Mercato Saraceno

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Roncisvalle è parola familiare all’orecchio, ma vago è il sapere legato a questo nome così vibrante nella sua R che romba. La battaglia di Roncisvalle (778 d.C) sa di leggendario per la vittoria di Carlo Magno, re dei Franchi, in seguito alla quale estese ancora di più il suo impero.

In verità non fu battaglia tanto poderosa, quanto famosa per essere entrata in seguito in poemi da tramandare, come è “La chanson de Roland”, fino al cinquecentesco poema cavalleresco l’Orlando furioso di Ludovico Ariosto. È questa una composizione in versi piena di colpi di scena che racconta di un mondo fantasioso a cui abbandonarsi. Che presenta una distanza lunare (tanto per restare in tema) dalla mente razionale e scientifica di Roberto Mercadini, autore, affabulatore, poeta, organizzatore teatrale. Nonché protagonista stasera alle 21, a Palazzo Dolcini di Mercato, dell’inaugurazione della nuova stagione teatrale, dove presenta appunto la sua versione di Orlando furioso. È questo un monologo, fra le diecine fuoriuscite dalla sua penna e mente prolifica, realizzato anni fa, ma meno raccontato negli anni recenti. Ripreso giusto l’estate scorsa e adesso rilanciato.

«La battaglia di Roncisvalle è stata un evento storicamente irrilevante – ricorda il protagonista romagnolo –. Anzi, fu un’imboscata più che una battaglia; eppure da quell’avvenimento si è scatenato, per insondabile capriccio della storia e della fantasia umana, un incendio sontuoso di narrazioni».

Mercadini racconta il vulcanico poema dal suo punto di vista, analizzando il mondo da cartoni Disney che lo racchiude, dove eroi ed eroine sono alle prese con fate, streghe, maghi, ippogrifi, spade magiche, anelli fatati, foglie che diventano navi, viaggi da un punto all’altro della Terra. «Sembra l’opera di un’orda di folletti, coadiuvata da una equipe di fate sotto l’effetto di sostanze psicotrope – commenta ironicamente l’attore –. Il simbolo del poema poi, l’ippogrifo, è animale talmente assurdo che, a rigore, non potrebbe esistere neppure nella fantasia!».

Ma già prima di andare in scena, Mercadini scatena la fantasia affabulatoria da raccontatore, presentandosi in una veste inedita. Il pubblico che accede al Dolcini infatti lo scopre come barman del caffè; dal bancone, dove prepara squisiti (così dichiara) caffè agli avventori, con le sue “demiurgiche” mani, inganna l’attesa conversando a ruota libera di letteratura, poesia, filosofia. Per stasera è solo in prova, ma sta puntando a un eventuale nuovo contratto onnicomprensivo. Euro 15-12.

Info: 370 3685093

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