Orchestre National de France al Ravenna festival con Krivine e Tamestit

RAVENNA. È una delle tante “querelle” disseminate lungo la storia della musica, quella tra innovatori o progressisti e conservatori o passatisti, che anima il dibattito teorico musicale nella seconda metà dell’Ottocento: da una parte coloro che pretendono di forzare i limiti della forma classica, dall’altra chi entro quei rassicuranti limiti riesce a parlare comunque una lingua del tutto propria, e altissima.
Sembra pensato per dar conto proprio di questo, il concerto che questa sera dale ore 21 al Pala De André arricchisce la sezione sinfonica del “Ravenna festival”, con un programma che si muove tra Liszt, Berlioz e Brahms. Concerto affidato a una delle più prestigiose orchestre europee, l’Orchestre National de France, guidata da Emmanuel Krivine, maestro di consolidata esperienza internazionale che da un paio d’anni ne riveste il ruolo di direttore musicale.
L’apertura è riservata al partito del “passato”, ovvero a Johannes Brahms che, pur nella profondità dell’ispirazione e anche dell’innovazione insita nel suo linguaggio, impiega le strutture ereditate dal periodo classico, dalla forma-sonata a quella del tema con variazioni, come appunto è la prima vera pagina che egli dedica, nel 1873, oramai quarantenne, alla grande orchestra sinfonica: le Variazioni su un tema di Haydn op. 56a.
Il punto di partenza del percorso variativo è il tema del “Corale di Sant’Antonio”, che all’epoca si riteneva che Haydn avesse ripreso da un antico canto di pellegrini in un suo Divertimento, in realtà del suo allievo Pleyel, divenuta celebre proprio per il processo variativo cui Brahms sottopone il sobrio tema popolare, spunto per otto variazioni culminanti nella maestosità di una passacaglia finale.
Della fazione progressista invece è uno dei principali esponenti Franz Liszt con cui il concerto diretto da Krivine prosegue con un esempio di architettura dettata dal “contenuto”, dal “programma”: il poema sinfonico Mazeppa S100, ispirato a un personaggio realmente esistito, Ivan Stepanovič Mazeppa, nobile e militare ucraino vissuto tra Sei e Settecento, con una vita ricca di avventure e di colpi di scena, tanto da ispirare appunto musicisti, pittori e poeti, come Victor Hugo il cui omonimo poema servì a Liszt come base per la propria composizione.
Nell’ultima parte della serata all’Orchestra francese si affianca poi uno dei solisti più acclamati del momento, il violista Antoine Tamestit, chiamato a interpretare il ruolo protagonista nella “sinfonia in 4 parti per viola concertante e orchestra” dell’altro grande esponente progressista, Hector Berlioz, di cui ricorrono i 150 anni dalla morte: in cui lo strumento solista – ancora una mediazione letteraria – incarna il Giovane Aroldo di Byron.
Info: 0544 249244
www.ravennafestival.org

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