Onde anomale. Lo studio dice quanto possono essere alte

VENEZIA. Lo studio di un’onda di tempesta alta 28 metri sulle coste europee a cui ha partecipato l’Istituto di scienze marine del Cnr di Venezia, pubblicato su Scientific Reports, dimostra come possano generarsi onde alte fino a 2 o 3 volte l’altezza significativa. Un’informazione cruciale per i naviganti e le piattaforme petrolifere. La pericolosità di questi eventi, spiega il Cnr, concerne le onde oceaniche, ma anche quelle dei mari italiani. Lo studio conferma quindi quanto già si sospettava in base ai racconti di chi va per mare.

Per i naviganti, e in tempi più recenti per le piattaforme petrolifere, la domanda chiave è “quanto alte possono essere le onde di tempesta?”. Negli anni, l’esperienza diretta e le sempre più numerose misure, sia da satellite che da boe oceanografiche, hanno spinto i valori possibili delle altezze d’onda sempre più in alto. Durante la tempesta del gennaio 2014 nel Nord Atlantico si è stimato che l’“altezza significativa”, cioè la misura dell’energia della mareggiata, abbia sfiorato i 20 metri. Questo significa però che si sono verificate certamente singole onde superiori a 35 metri. L'analisi seguita all'evento ha dimostrato che è possibile prevedere in anticipo questi eventi ma solo in senso probabilistico.

«La pericolosità di questi eventi», spiegano dal Cnr, «non concerne solo le onde oceaniche, ma anche quelle ‘nostrane’. È bene ricordare che in normali condizioni di mare con 1 metro di altezza significativa, in certe condizioni si possono incontrare, senza preavviso, singole onde isolate fino a 2,5 m di altezza, che non sono eventi di un momento, ma possono percorrere, con poca modifica della loro altezza, distanze considerevoli».

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