Omicidio di Miramare, la versione della lite non convince

Rimini

Comparirà oggi davanti al giudice Vinicio Cantarini il trentunenne magazziniere peruviano Marcos Antonio Quispe Luyo accusato di omicidio volontario aggravato per aver causato la morte del coinquilino e connazionale Leonardo Yoel Vinces Ballena, 35 anni. Il pm Luca Bertuzzi, che coordina l’indagine dei carabinieri di Rimini, conta nell’udienza per cercare di chiarire il contesto nel quale è maturato il delitto. Una banale lite tra due uomini in preda all’alcol che non si sopportano più dopo una convivenza forzata divenuta asfissiante? Alla fine, è quello che ha raccontato agli investigatori nel primo interrogatorio il sospettato. Una specie di omicidio d’impeto al culmine di una accesa lite. Nella sua prima versione, però, Marcos Antonio - comunque confuso e poco coerente - si era detto innocente, aveva spiegato di avere trovato il cadavere e di avere chiesto aiuto ai vicini, cercando quindi di addossare la colpa a degli “sconosciuti”. Che cosa dirà oggi al giudice in sede di convalida? Sarà difeso dall’avvocato Andrea Guidi, diverso da quello che lo ha assistito nell’interrogatorio in caserma, e non si escludono sorprese.

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