Omaggio a Giulio Ruffini alla Classense di Ravenna

Archivio

Giulio Ruffini ovvero “La libertà del segno” è il nuovo omaggio all’artista bagnacavallese nel centenario della nascita (1921 - 2011), in corso fino all’11 dicembre alla manica lunga della Biblioteca Classense.

L’ampia esposizione delle sue opere, ideata dall’associazione Percorsi di Mezzano, dall’Accademia di belle arti di Ravenna e dalla famiglia dell’artista, si affianca alle mostra attualmente in corso a Palazzo d’Accursio a Bologna, dedicata a una delle figure che più hanno contribuito a dare un volto e un’identità artistica alla Romagna.

Nel ricordo di quella che Raffaele De Grada definì la sua «applicazione da artigiano, sempre alla costante ricerca dell’umanità, in vecchi volti, personaggi singolari, penetrati, trasfigurati, restituiti, con divertimento ed emozione», è sorto un progetto complessivo inteso a divulgarne le opere e la memoria, avviato nel 2019 con la ricerca e la raccolta dei dipinti e dei disegni autografi del maestro, che ha registrato via via l’adesione e la fattiva collaborazione di importanti istituzioni, a cominciare dal Comune di Ravenna e dall’Università di Bologna, del mondo imprenditoriale e associativo, di studiosi, collezionisti e appassionati, fino a ottenere il patrocinio del Servizio regionale patrimonio culturale.

Cinque mostre e cinque volumi

L’esposizione è promossa dall’assessorato comunale alla Cultura, dalla Biblioteca Classense e dal Mar. Il lavoro di ricerca ha portato così alla ricostruzione e al completamento della biografia. E trova concretezza, nel corso di quest’anno, con l’allestimento di cinque mostre e con la pubblicazione in altrettanti volumi di quello che sarà infine il catalogo completo delle sue opere.

Sono in mostra alla Classense alcune delle più interessanti opere dell’artista donate negli anni a Classense e Mar. In particolare, è presentata un’importante selezione di opere calcografiche realizzate da Ruffini in oltre quaranta anni di attività, seguendo due tematiche principali dei suoi «quadri della anima»: la figura femminile, elemento fortemente presente nella produzione pittorica e incisoria di Ruffini, spesso con forti accezioni di carattere socio-politico, perfettamente correlabile all'altra sezione, quella del ciclo “Scomparsa della Romagna”.

La bottega Maestri

Una produzione di incisioni la sua, realizzata in larghissima parte proprio a pochi passi dalla Biblioteca ravennate, all’interno della storica “Bottega” di Angelina e Giuseppe Maestri, e generosamente donate dall’artista alla Classense all'indomani della mostra “Ritratto d’artista. Giulio Ruffini. L’occhio del poeta” del 2007. Questa nucleo di opere è oggetto di una campagna di digitalizzazione integrale e catalogazione scientifica sulla banca dati regionale “Imago”, che permette una prima fruizione da remoto del fondo.

Diverse di queste opere sono presenti nella raccolta comprensiva di 266 stampe calcografiche donata da Primo Zambrini (grande collezionista e amico di Ruffini) al Mar; un lascito che si compone di una parte significativa della produzione incisoria dell'autore dal 1953 al 1999.

Orario: da martedì a sabato 9-13 e 15-18,30 con ingresso libero

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