Olio, parte bene la campagna

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È partita col piede giusto la campagna olivicola 2022. Dal frantoio di Montiano del CAI, Consorzi agrari d’Italia, Andrea Celli traccia un mini-bilancio dei primi 7 giorni di raccolta e lavorazione. «Le olive che stanno arrivando sono di alta qualità – esordisce – grazie all’andamento meteo che ha limitato la quasi totalità degli insetti. Le drupe che arrivano sono sane e questo permette di avere un olio di alta qualità».

La raccolta è solo all’inizio, in pratica la prima settimana è stata solo un approccio. Ora però si comincia a fare sul serio con l’arrivo di elevate quantità. «Il meteo così favorevole – aggiunge Celli – permette di entrare in campo senza problemi e raccogliere le olive per tutto il giorno. La campagna si preannuncia non dalle quantità eccessive, ma comunque discrete. Gli impianti hanno sofferto la siccità anche se le piogge di agosto e settembre hanno migliorato una situazione che pareva compromessa».

Con le prime olive si è avuto, ovviamente, il primo olio. «La qualità organolettica è elevata, in quanto il prodotto presenta profumi fruttati, sapore intenso e piccante. L’olio delle colline cesenati si distinguerà in maniera spiccata quest’anno».

E se il prodotto delle colline romagnole può sembrare caro (in altre annate anche oltre i 12 euro/litro) in realtà è quello di certi supermercati ad essere fin troppo economico. «Il prodotto di qualità costa, ma va anche detto che l’intensità di un olio locale è superiore in maniera preponderante rispetto ad un prodotto di basso costo della Grande distribuzione. A conti fatti, per insaporire un piatto serve un terzo di olio locale rispetto a quello di bassa qualità».

Fra l’altro, fa riflettere il fatto che un qualsiasi olio per motore di automobile costa dai 20 euro/litro in su, mentre quello per il motore/uomo, cioè il nostro corpo, viene considerato caro a 12 euro/litro. Nei supermercati se ne trova in offerta anche a 2,99 euro/litro: tolta la bottiglia, i costi logistici, le spese di trasformazione, viene da chiedersi quanto sono pagate all’agricoltore quelle olive: sempre che si usino olive.

«Fino a 30 anni fa – racconta un agricoltore incontrato all’oleificio – la raccolta delle olive non cominciava prima di novembre. Ora inizia ai primi di ottobre. Sarà anche a causa dei cambiamenti climatici, o delle varietà, o delle maggiori conoscenze, sta di fatto che raccogliere in ottobre spesso aiuta a migliorare la qualità finale dell’olio».

«I conti potremmo farli solo a fine campagna – termina Celli – ma per il momento abbiamo avuto anche olive dalle alte rese in olio».

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