Olimpiadi, Alessandra Perilli: "Non si deve mai mollare"

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Una gigante per i più piccoli. San Marino, con i suoi 34 mila abitanti, è il paese meno popoloso di quelli iscritti al Cio e da ieri ha un’eroina che ha permesso alla Repubblica del Titano di iscrivere il suo nome nel medagliere all time dei Giochi Olimpici, cancellando lo zero dalla casella delle medaglie vinte. Fu il tiro a volo con Daniela Del Din a regalare il primo oro internazionali ai Giochi nel Mediterraneo nel 2009, ieri è toccato ad Alessandra Perilli conquistare il bronzo olimpico e ad entrare nella storia dello sport sammarinese e non solo.

Piange la 33enne riminese, sorella di Arianna, altra tiratrice di alto livello, ha aspettato quattro anni e non voleva attendere più per salire sul podio più importante di tutti, quello a Cinque Cerchi. «Ancora non ci credo, sono andata a sparare e l'unica cosa che ho pensato era che non potevo arrivare ancora una volta quarta (come a Londra 2012, ndr), non lo merito. Non voglio aspettare ancora tre anni per riprovarci. Questa medaglia la volevo. Faccio questo da professionista, mi viene bene, amo questo sport, è la mia vita».

Cosa cambia da oggi per lo sport a San Marino? «Che i giovani non devono mollare, devono crederci. Il mio motto è 'mai dire mai' e non sai mai nella vita cosa ti aspetta. Ora nel mio futuro c'è comunque Parigi. Dedico il bronzo alla mia famiglia, il mio compagno, mio figlio erano qui con me a darmi l'energia e la libertà mentale per vincere quella medaglia».


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