Ogni anno dalle auto 6 milioni di tonnellate di rifiuti in Europa

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Ogni anno in Europa sono circa 6 milioni i veicoli che concludono il loro ciclo di vita, pari a circa 6 milioni di tonnellate di rifiuti. In Italia le macchine fuori uso sono circa un milione e cento. Cosa fare per riutilizzare al meglio i materiali delle auto a fine vita e affinare il ciclo dell’economia circolare, trasformando un onere in una ricchezza?

Partiamo da un presupposto: la quasi totalità dei veicoli a fine vita in Europa viene sottoposta a riutilizzo e riciclo, mentre una quota minoritaria va a recupero. È quanto emerge da uno studio, frutto della collaborazione tra la Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e l’Associazione Industriale Riciclatori Auto (Aira), che analizza e aggiorna il quadro della gestione dei veicoli fuori uso in Italia.

Bisogna tenere presente che per “riutilizzo” si intendono tutte le operazioni che permettono di riutilizzare per uno stesso scopo prodotti non ancora diventati rifiuti; mentre con il termine “riciclaggio” si parla di operazioni di recupero che consentono di ritrattare i materiali in maniera da ottenere nuovi prodotti.

Vediamo i numeri. In Italia la filiera ha raggiunto una percentuale di riutilizzo e riciclo pari all’84,7% del peso medio del veicolo, in linea con il target europeo dell’85% previsto per il 2015, mentre il recupero totale si attesta all’84,7%, lontano dall’obiettivo del 95%. La media europea per il riutilizzo e riciclo dei veicoli è dell’89,6% e il tasso di recupero è del 95,1%. Per il recupero quindi mancano 10 punti per arrivare all’optimum.

La Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e l’Aira hanno formulato cinque proposte. La prima punta su “un regime di responsabilità estesa del produttore che dovrà tracciare le performance, incrementare la platea dei veicoli fuori uso e contrastare le esportazioni a scopo elusivo”.

La seconda punta invece a imporre “obiettivi di riciclo per singole frazioni di materiali (in particolare vetro, plastica e metalli non ferrosi), mentre la terza vuole implementare una premialità che tenga conto sia del contenuto di materie riciclate che dei componenti riutilizzati. Il quarto consiglio si focalizza sul colmare il deficit impiantistico, mentre l’ultimo punto riguarda la necessità di un maggiore sostegno alla ricerca e sperimentazione di nuove tecniche.

C’è anche una richiesta che Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e Aira rivolgono alla Commissione europea: estendere il disciplinare anche a veicoli fino a oggi esclusi, come le motociclette e gli automezzi di peso superiore alle 3,5 tonnellate: «La disciplina in vigore risale al 2003 ed è inadeguata» spiega il presidente Aira Stefano Leoni.

Edo Ronchi, presidente della Fondazione, guarda anche alle prospettive legate alla transizione ecologica. «Il riciclo è strategico per un Paese come il nostro dove ogni anno importiamo circa 20 Mt di acciaio e dove in futuro ci saranno molte auto elettriche che richiedono una maggiore quantità di materiali pregiati, molti dei quali critici. Bisogna definire una rotta maestra che permetta all’Italia di centrare l’obiettivo europeo di recupero».

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