Oculistica, si uniscono Faenza e Forlì

Faenza

«Integrare i nodi ospedalieri in base alle capacità produttive, dare continuità e prossimità alle cure nell’ottica di un policentrismo romagnolo, al quale stiamo lavorando». In questo tipo di politica, espressa ieri dal direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori, rientra l’unificazione dell’Unità operativa oculistica Forlì-Faenza. Si tratta di una revisione che supera il concetto di “dipendenza” di Faenza da Ravenna e guarda per la prima volta a un’integrazione strutturata con Forlì, il cui ospedale è molto più “prossimo” alla città manfreda. Il nuovo reparto, illustrato ieri a Faenza, presenti anche il sindaco Massimo Isola, il direttore sanitario Mattia Altini, il direttore di presidio Davide Tellarini e il primario di oculistica, Giacomo Costa, è stato oggetto di una forte riorganizzazione.

Le équipe e i medici

Tra gli obiettivi prefissati vi era la “fusione” delle due équipe presenti agli Infermi e al Morgagni-Pierantoni onde garantire una più ampia opportunità terapeutica al presidio faentino, un funzionale percorso formativo per i giovani professionisti, esteso a un complesso polispecialistico. Il reset vede il passaggio dal precedente organico di 4 medici più un direttore a Faenza e 8 medici più un direttore a Forlì, a 9 medici complessivi, di cui 4 a Faenza, e un unico direttore. Faenza partecipa con la disponibilità di una sala operatoria dedicata all’oculistica, attiva le mattine dal lunedì al venerdì, con possibilità di incremento ad alcuni pomeriggi. A Faenza opererà anche uno specialista proveniente da Londra.

I posti letto

In caso di ricoveri, i posti letto si articolano in 1 a Faenza (in ortopedia) più 2 day hospital e 4 a Forlì (sempre in ortopedia ) più 2 day hospital, ma sono da intendersi interscambiabili. Per il primario Giacomo Costa si tratta di un ritorno a Faenza dove sarà presente 3 giorni a settimana: per 17 anni è già stato dirigente preso gli Infermi, poi direttore a Forlì. La riorganizzazione prevede che i medici più giovani lavorino in entrambe le sedi in autonomia o tutoraggio, partecipando alle attività di reparto, all’assistenza e alle necessità di Pronto soccorso e reperibilità notturna. La formula attivata ha portato al riposizionamento della chirurgia avanzata del glaucoma da Forlì a Faenza: rispetto ai primi mesi del 2021, quest’anno sono stati già 20 in più gli interventi, con proiezioni che parlano di un centinaio di casi trattati entro fine anno. Al tempo stesso a Forlì riesce ad assorbire maggiormente le terapie intravitreali, i cui tempi di attesa sono virtualmente scesi a zero. Sono aumentate inoltre del 10% le prestazioni ambulatoriali. Di rilievo è pure l’ammodernamento tecnologico con acquisizione di strumenti per la diagnostica e la chirurgia in entrambe le sedi. «Questa unificazione – ha commentato il sindaco Massimo Isola – rientra in un percorso importante e non occasionale, parte di un progetto di espansione, crescita, consolidamento, risposta veloce e qualitativa alle esigenze dei pazienti del nostro territorio».

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