Nuovi "Sonetti" per un Guerrini "intellettuale a tutto tondo"

È simile a un cannocchiale che funziona nella dimensione del tempo, la nuova edizione critica dei Sonetti romagnoli di Olindo Guerrini, curata e commentata da Renzo Cremante, e pubblicata dall’editore Longo negli scorsi giorni. La vendita del libro, appena avviata dall’Associazione Olindo Guerrini, si sta annunciando come un successo, con un centinaio di copie già prenotate (www.amicidiolindoguerrini.it) per un volume che con le sue oltre 800 pagine non è sicuramente annoverabile fra i tascabili.

«Lo era, semmai l’edizione del 1920 a cura di Guido Guerrini, figlio del poeta, e del nipote Paolo Poletti – commenta sorridendo Giuseppe Bellosi, editor del libro e traduttore dei Sonetti in italiano – . Dopo la morte di Guerrini nel 1916, i due studiosi raccolsero gli autografi inediti e le poesie pubblicate, e ne fecero un’edizione tutto sommato minimale. Fu Zanichelli a pubblicare quelle 277 pagine in formato tascabile, con l’introduzione di Guido Guerrini che spiegava riferimenti delle poesie altrimenti non comprensibili, il testo in romagnolo e a piè di pagina la traduzione di qualche parola che poteva apparire più oscura. Il libro ebbe fortuna ed entrò nelle case di molti romagnoli, trovando considerazione, stima, e dicitori».

Eppure parte di quelle poesie era una produzione d’occasione, quindi delimitata allo specifico di una situazione.

«Uno dei grandi meriti di Cremante sta appunto nell’aver analizzato in un lavoro durato anni e basato sugli autografi, i sonetti verso per verso, ricavandone notizie e novità che restituiscono un ritratto inedito dell’autore e rintracciando appunto le occasioni, i protagonisti, i luoghi delle poesie. Ma non solo: emergono anche le fonti letterarie e culturali di Guerrini, il suo amore per la fotografia, per la bicicletta, il suo carattere di intellettuale poliedrico e di autore di grande spessore anche in italiano e in prosa».

Quindi questa edizione permette di superare lo stereotipo guerriniano.

«Certo: è proprio l’intento di Cremante, che all’idea di uno scrittore di sonetti conviviali e ridanciani, cantore di una Romagna un po’ oleografica, sostituisce la figura di un intellettuale a tutto tondo, centrale nella vita culturale bolognese della quale è protagonista grazie anche al suo lavoro di giornalista».

Si getta una luce nuova anche sugli stessi “Sonetti”

«Che sembrano scritti di getto, ma di cui l’esame di Cremante rintraccia i tanti echi: da Porta a Belli a tanti altri scrittori, e non solo in dialetto. Inoltre il libro rivela anche i legami fra i Sonetti e la produzione in italiano, quella che Guerrini aveva attribuito al cugino morto trentenne di tisi, Lorenzo Stecchetti, e che ebbe a sua volta un successo strepitoso. Insomma, i nuovi Sonetti romagnoli ci raccontano un intellettuale completo, al centro di una complessa e interessante rete di rapporti, ottimo versificatore. Il nuovo studio rende giustizia infatti anche alla sua qualità letteraria: e grazie a questa opera, Guerrini esce dal limbo dei “minori” per essere riconosciuto a pieno titolo fra i grandi poeti in dialetto».

Olindo Guerrini. Sonetti romagnoli è il titolo della mostra che le vetrine del private banking della Cassa di Risparmio di Ravenna, in Piazza del Popolo 30, ospitano fino al 16 marzo. In esposizione ci sono antiche e nuove edizioni di libri su Olindo Guerrini e poster che riproducono immagini storiche e didascalie di presentazione, a cura dell’Associazione Amici di Olindo Guerrini di Sant’Alberto.

La mostra è dedicata in particolare alla nuova edizione critica dei Sonetti romagnoli, curata e commentata da Renzo Cremante, edita da Longo e uscita nei giorni scorsi: un’iniziativa editoriale di grande rilievo, attualmente uno degli eventi culturali di maggiore importanza nello scenario culturale italiano. È possibile prenotare una copia a un prezzo di favore compilando la scheda che si trova sul sito amicidiolindoguerrini.it.

«Un lavoro estremamente preciso e documentato – sottolinea l’editor nonché traduttore Giuseppe Bellosi –: non spaventi la mole, questa è davvero una guida alla lettura dei Sonetti, adatta a qualsiasi lettore, romagnolo e non».

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