Nuova opera di "Bifido" a Gambettola

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Altra maxi opera di Bifido su piazza Foro Boario: un’opera famosa trasportata sul viso di Beatrice Pascucci figlia di uno dei fratelli Pascucci dell’omonima e storica bottega. La soddisfazione della sindaca: «Nuovo modo d’interagire tra museo, arte e cittadini».

Opere di “Poster art”

Nei giorni scorsi l’artista Bifido, di Caserta e con base a Roma, dopo la residenza d’artista presso la nuova foresteria della “Stazione degli artisti” a fianco delle nuove sale espositive ha realizzato una maxi opera di “Poster art”. In Italia l’artista è uno dei maggiori rappresentanti del nuovo modo di intendere la street art, con moderne tecniche di intervento grafico e illustrativo. A fine residenza ha realizzato una maxi installazione su una parete dell’ex tabacchificio Sacta su viale Carducci, riproducendo l’immagine del gambettolese Paolo Molari, con le mani che gli coprono il volto. Ma anche in piazza Foro Boario, domenica scorsa, Bifido ha realizzato quasi a tempo di record un’altra opera.

Cittadini entusiasti

L’opera alta circa tre metri, si staglia su piazza Foro Boario, nella parete laterale in alto, sopra il salone Galbucci parrucchieri, già piace a molti cittadini, soprattutto per i colori e la somiglianza alla gambettolese riprodotta. Si tratta poi della stessa posa di una donna in un famoso dipinto del pittore austriaco Gustav Klimt (nato nel 1862 e morto a Vienna nel 1918) che di ritorno da un viaggio in Romania, fu colpito da ictus e polmonite dovuta alla “spagnola”, la pandemia dell’epoca. In seguito il quadro (uno degli ultimi realizzati dall’artista e dove sotto nella tela è stato anche rivelata un’opera precedente) fu rubato, ritrovato ed esposto alla Galleria Ricci-Oddi di Piacenza, un anno fa. Oggi è valutato oltre 80 milioni di euro. Il nuovo soggetto, da cui Bifido ha tratto ispirazione è però la gambettolese Beatrice Pascucci, 30enne laureata e creativa, che soggiorna spesso all’estero, attualmente a Venezia per lavoro.

Giunta entusiasta

«Siamo molto soddisfatti del Festival “Bosco - Urban art project” che ha “regalato” a Gambettola queste due nuove opere - afferma il sindaco, Letizia Bisacchi - mentre la prima era in programma, la seconda, molto più colorata, è stata un’iniziativa diretta tra l’artista e la famiglia Pascucci. Con il festival siamo fieri che, tra i murales realizzati l’anno scorso alle scuole di via Gramsci e le due nuove opere di quest’anno, abbiamo aggiunto attrattive alla città e stiamo attirando molto interesse. Inoltre con le varie mostre, abbiamo avviato un nuovo modo di vivere l’arte. Già con la “Stazione degli artisti”, e così vorremmo succedesse anche con la casa Fellini, siamo riusciti a realizzare musei e luoghi non statici, ma dinamici, fruibili dai gambettolesi e non solo».

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