Nuoto, Cerasuolo: "Ho battuto il mito Peaty"

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Una favola, un sogno, un incanto durato poco più di 26 secondi: una magia di bronzo. Simone Cerasuolo sale sul terzo gradino del podio al Mondiale di Melbourne, il suo primo Mondiale in vasca corta. Dieci anni esatti dopo il trionfo di Fabio Scozzoli a Istanbul, primo oro della storia per l’Italia in vasca da 25 metri, un altro romagnolo sale sul podio iridato con l’aiuto proprio del più esperto compagno di allenamenti, modello e preparatore atletico. Un regalo di Natale col botto per Cerasuolo che era entrato in finale con il terzo tempo e si è confermato con una gara non perfetta, perché quello che di solito gli riesce alla perfezione, frutto dei tanti allenamenti con Scozzoli, la partenza, ieri non è venuta come avrebbe voluto: qualche centimetro indietro rispetto alla linea dei due favoriti della vigilia ma Cerasuolo non si è fatto prendere dal panico e ha nuotato come sa, con le frequenze che gli permettono di scatenare i suo cavalli in acqua. Il tocco come quarto a 11”52 e poi una buona subacquea e la progressione che gli ha permesso di mettersi alle spalle lo statunitense Michael Andrew e di salire sul terzo gradino del podio con il crono di 25”68, due centesimi peggio della semifinale, il tutto mentre alle sue spalle si sviluppava la gara del re della rana, Adam Peaty, che ha chiuso sesto e nella speranza di poter raccontare di aver battuto a Melbourne Peaty per la prima volta. Davanti a lui Nic Fink (25”38), che si conferma padrone della rana in vasca corta e della specialità in assoluto (aveva vinto anche il Mondiale in lunga a Budapest) e un deluso Nicolò Martinenghi (25”42), medaglia d’argento. Due bandiere tricolori sul podio, come a Roma ma entrambe un gradino più giù per far posto allo statunitense che ha trovato l’autunno perfetto e tra Coppa del Mondo e Mondiale, ha vinto 11 delle 12 gare disputate negli ultimi due mesi. «La gara è andata come speravo e volevo - dichiara Cerasuolo - ho migliorato il mio personale in semifinale e oggi contava solo la medaglia. È arrivata e sono molto contento. Voglio ringraziare tutto il gruppo di lavoro dell’Imolanuoto, lo staff tecnico e i miei compagni e voglio dedicare questa medaglia a Cesare Casella che per me è un secondo padre. Lui mi ha insegnato tutto nel nuoto e questo spero sia il miglior modo per ringraziarlo». Non ci scappa la lacrimuccia ma poco ci manca. «La medaglia al Mondiale era un obiettivo e sono riuscito a centrarlo ma ora è il momento di spingere perché questo per me è solo un punto di partenza. Melbourne era un passaggio importante ma la gara più importante è sempre la prossima. La mia carriera spero sia ancora lunghissima». Una sensazione particolare quella di salire sul podio mondiale ma soprattutto di sapere che dietro, in vasca, c’era Adam Peaty. «Volevo batterlo - dichiara Cerasuolo - so che non era al meglio, che la vasca corta non è il suo habitat naturale ma averlo lì a fianco e riuscire a superarlo per me è una grande gioia. È il più grande di tutti».

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