"Nudha" dal vivo al teatro Socjale di Piangipane

Spettacoli

La cantante bolognese Sara Zaccarelli, in arte Nudha, parte questa sera alle 21.30 dal teatro Socjale di Piangipane con il tour che segue la pubblicazione del nuovo singolo Vivere. Dopo alcuni anni passati a cantare in inglese, soprattutto musica afroamericana, con il primo album in italiano, dal titolo Nudha (2022), la cantante emiliana ha assunto un nuovo nome, e avviato un progetto diverso, anche come stile musicale.

Zaccarelli, come mai ha deciso di usare questo pseudonimo?

«Nudha è Sara 2.0, che ne prosegue il percorso. Il mio nome mi piace, ma non lo trovavo di sufficiente impatto artistico, soprattutto per quanto riguarda il cognome. Nudha rappresenta al meglio il mio modo di fare musica, mettendomi a nudo in senso artistico; l’acca, che è una lettera muta, rappresenta qual che c’è ma non si vede, perché nel mettermi a nudo conservo comunque qualcosa di privato».

Dal punto di vista artistico cosa ha portato questa nuova fase?

«Mi ha liberato da tutta una serie di pesi e lacci che avevo, e il mio primo disco come Nudha è stato una vera liberazione della mia personalità. Ho pensato molto al mio percorso precedente, e ho sciolto tutti i nodi che mi portavo dietro».

Dopo anni passati a cantare soprattutto soul, il primo album firmato Nudha, e ancor di più il nuovo singolo “Vivere”, uscito il 19 gennaio scorso, muovono verso il pop contemporaneo. È questa la direzione che intende prendere?

«La mia formazione artistica è cominciata col pop internazionale, poi col musical, anche se, quando ho cominciato a cantare professionalmente l’ho fatto col soul, che mi ha cullato con la sua energia, volontà di riscatto e speranza. L’ho amato moltissimo, ma ora vorrei spostarmi su altro. L’album “Nudha” ha dentro il rock, il pop, il blues e il soul, mentre nel nuovo singolo mi dedico al pop più moderno».

Quindi magari la vedremo a Sanremo in futuro?

«Magari. Nel 2020 feci il provino per Sanremo giovani con il singolo “Chiedimi”, e arrivai al gruppo di sessanta tra cui furono scelti i venti che sarebbero andati in televisione per la selezione finale. Considerando che non avevo l’appoggio di una major, che in quell’ambito è piuttosto importante, sono stata molto contenta».

Nel nuovo singolo “Vivere” ci sono alcune frasi critiche verso i social: cosa pensa di quel mondo?

«Non demonizzo i social, che sono un mezzo potente, ma l’uso che ne fanno le persone che lo utilizzano come schermo dietro il quale sfogare odio e frustrazione. In questo modo la realtà viene falsata, e molti, soprattutto i più giovani e le ragazze, ne soffrono. Avendo questa visione, non li temo; li uso semplicemente per veicolare la mia arte e i messaggi che scelgo di trasmettere».

Questo ci porta a parlare di immagine: lei usa molto il corpo, oltre alla sua voce, sia dal vivo, con un approccio molto “fisico”, sia nelle immagini che pubblica sui social.

«Io faccio arte perché mi permette di esprimermi liberamente. Ci sono stati periodi in cui mi presentavo addirittura con foto sfuocate, ma ora che faccio pop preferisco un’immagine più forte e sfacciata. Non faccio pose da calendario, ma amo la sensualità, che ha sempre fatto parte di me come femmina, e odio la volgarità».

Biglietti a 15 euro
www.teatrosocjale.it

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