Novafeltria: non paga l'affitto, preso a bastonate

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L’avviso di sfratto arriva in piena notte sotto forma di sprangate.

Il padrone di casa, spalleggiato da un amico, ha pestato a sangue l’inquilino moroso. Una furia alimentata dall’alcol che ha portato gli aggressori a continuare a prendere a mazzate l’affittuario anche sotto gli occhi dei carabinieri. È accaduto l’altra notte a Novafeltria.

Alla fine, i picchiatori sono stati arrestati con l’accusa di lesioni aggravate, resistenza a pubblico ufficiale, danneggiamento e violazione di domicilio. Si tratta di due operai: un sammarinese di 23 anni, figlio della proprietaria dell’appartamento, e di un ventiduenne di Novafeltria.

Il bersaglio della spedizione punitiva, un migrante marocchino di 42 anni, è stato soccorso e trasportato in ospedale: guarirà in sette giorni. Con una spranga di ferro e con un manico di scopa, i due, gliene hanno date di santa ragione, hanno spaccato il vetro di una finestra, scalfito il portone condominiale, distrutto le due auto dello straniero, una Fiat Panda e una Polo Volkswagen. «Non dovreste prendere le difese di certa gente» hanno continuato a inveire i due arrestati in caserma, prima di crollare addormentanti. «Sono due anni che ci prende in giro, non paga l’affitto e non se ne va». Ora rischiano di pagarne le conseguenze.

Dopo la notte trascorsa in camera di sicurezza, gli aggressori sono comparsi ieri davanti al giudice che ha convalidato il provvedimento. Saranno processati a settembre, nel frattempo sono stati scarcerati con obbligo di firma e il divieto di uscita nelle ore serali (la pm onoraria Anna D’Alessio aveva chiesto il carcere).

Per evitare il peggio sono dovute intervenire due pattuglie della Compagnia di Novafeltria, chiamate dai cittadini allarmati dalle grida in strada e dal marocchino che per qualche minuto, in preda al terrore, è riuscito a barricarsi in casa. Difesi dall’avvocato Gisella Caltavuturo, i due giovani hanno raccontato che l’incontro con il marocchino era stato casuale: il ventiduenne di Novafeltria vive nello stesso condominio. I tre si sono ritrovati per caso sotto casa e il sammarinese, trovandosi a tu per tu con l’inquilino moroso ha deciso, spalleggiato dall’amico, che quello era un buon momento per chiudere i conti.

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