Novafeltria, maxi allevamento di polli: "Quale impatto avrà"?

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«Maxi allevamento di polli, al via la costruzione di nove capannoni a Maiolo». A segnalare il primo step di lavori «da oltre 5 milioni di euro che procedono indisturbati e ritmo sostenuto, con il silenzio delle varie amministrazioni pubbliche» è Vincenzo Sebastiani, ex sindaco di Novafeltria e pilastro del Pd locale, nonché precedentemente membro della direzione e segreteria provinciale. Prima della fine del mandato, registrata undici anni fa, Sebastiani visse in prima persona anche il passaggio di Novafeltria e altri 6 Comuni (Casteldelci, Maiolo, Pennabilli, San Leo, Sant’Agata Feltria e Talamello) dalle Marche all’Emilia-Romagna, registrato nel 2009. Ora Sebastiani torna alla ribalta rendendosi portavoce della protesta contro un progetto che, se realizzato, porterà inquinamento, odori nauseabondi e deprezzamento degli immobili che sorgono in zona, come rimarcano i concittadini.

L’impatto sulla Valmarecchia

«Sono iniziati, da circa un mese, i lavori di smantellamento e bonifica dei capannoni dei polli, in località Cavallara nel comune di Maiolo», spiega l’ex primo cittadino notando che quanto all’investimento, alcuni parlano di una somma che oscilla «dai 5 ai 6,5 milioni di euro, solo per questo primo passo». L'obiettivo successivo ma prioritario quanto a importanza, prosegue ancora Sebastiani, «è quello della ricostruzione dei nove capannoni per l'allevamento intensivo dei polli della multinazionale ditta Fileni di Macerata (sesta in Italia per numero di capi e strutture, ndr)». Società che, dichiara, ha acquistato «tutto il comparto circa cinque anni fa, mentre il comune di Maiolo si è da subito prodigato con successo, per far ottenere e accelerare tutto il progetto, sconosciuto ai cittadini, presso l'Unione dei Comuni, la Provincia e la regione Emilia-Romagna». Dopo aver fornito «la ricostruzione sintetica dei fatti», deciso a metterne a conoscenza tutti, Sebastiani punta i fari sulle domande che sorgono spontanee ai suoi concittadini, ossia: «Quale sarà l'impatto ambientale per la frazione di Secchiano? Quale il contraccolpo veicolare sulla strada provinciale per San Leo, che immette sulla statale 258 al centro dell'abitato di Secchiano? Con quale grado di sicurezza?». E ancora: «Quale sarà l'impatto paesaggistico per la vallata?».

Il silenzio delle istituzioni

A questo proposito fa notare che il fil rouge di tutti i convegni e incontri che vertono sul valore e futuro della Valmarecchia è sempre l’esaltazione della bellezza della valle. Una bellezza, allarga le braccia, che ora sarà difficile difendere, visto che sono all’oscuro del progetto «le associazioni ambientaliste e quelle di categoria, ma anche i partiti e i portatori d'interesse». Arrivati a un passo dalla ricostruzione dell’allevamento gli viene da parafrasare lo storico romano Tito Livio: "Mentre Roma discute Sagunto brucia"; poi lancia la stoccata finale: «Le nostre sono domande ragionevoli che, se fosse stato presentato il progetto, forse adesso non avrebbero ragione di essere».

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