Dalla preoccupazione per disordini che hanno già caratterizzato alcune passate edizioni del Capodanno dell’estate alla “chiusura” il passo potrebbe essere breve. Mettici un sindaco che non ha mai nascosto il suo dissapore per l’evento, l’emergenza coronavirus, i danni che stanno subendo i bagnini, le baby gang che terrorizzano i coetanei e la parola fine su questa edizione della Notte Rosa sembra essere già scritta. Proprio i bagnini e gli albergatori hanno avuto recentemente un incontro con Renata Tosi facendole presente le mille perplessità per una settimana che si annuncia calda «ma non dal punto di vista economico – sottolinea Luca Cevoli, direttore Aia Riccione – al momento non è che le prenotazioni per la prima settimana di agosto sono in grado di cambiare l’andamento della stagione». E se le prospettive di poco guadagno si sommano ai tanti problemi di sicurezza che gli operatori rilevano «allora non vale la pena. Ma se ci viene garantito un controllo capillare del territorio da parte delle forze dell’ordine, se ci viene garantita la sicurezza, allora ben venga. Purtroppo così non è stato negli ultimi anni, dalla Notte Rosa abbiamo avuto solo problemi». Sulla stessa lunghezza d’onda i bagnini, i più esposti alle intemperanze dei ragazzi che concludono le nottate in spiaggia lasciandovi segni evidenti, anche se Diego Casadei, presidente della cooperativa bagnini non vuole ancora esporsi. «È presto per parlare di chiusura, abbiamo appena iniziato a confrontarci».
Notte Rosa, Riccione pronta a chiudere se lo chiedono gli operatori

Rischio assembramenti, rischio contagi, rischio vandalismi, quanto vale la Settimana Rosa per gli operatori? «Se è solo un richiamo per orde di ragazzi che vengono a Riccione e creano problemi allora non ci stiamo» è la sintesi di un pensiero condiviso.