"Nòt film fest", ecco i film premiati a Santarcangelo

Si è conclusa domenica 28 agosto, con la Moonwalker Award Ceremony, la quinta edizione del Nòt Film Fest, il festival di cinema indipendente internazionale che dal 2018 si svolge tra le mura suggestive e accoglienti di Santarcangelo di Romagna. La giuria d’eccezione, composta da attori, sceneggiatori e artisti musicali ha selezionato e annunciato i vincitori tra le 100 opere in gara, di cui 92 anteprime provenienti da 39 Paesi diversi. Molte sono le categorie e i premi assegnati: per Moonwalker Features, giudicata da Paul Sbrizzi, Greta Bellamacina e Jader Liberatore, il vincitore è “Troubled minds” di Raitis Abele & Lauris Abele. La miglior performance va invece a Natasha Petrovic, attrice di “Only Human” di Igor Ivanov; la miglior regia va a Sarah Carter per “In her name” e come menzioni speciali per la regia Samuel Ríos y Valles per “The days I lost” e Raitis Abele & Lauris Abele per “Troubled minds”. Vince invece la categoria Shooting star featrures, giudicata da Caleb Hammond, Gavin Booth e Greta Ferro, “The civil dead” di Clay Tatum, a cui viene anche assegnato il premio per la regia. Madaline Coghlan vince come miglior performance per “We burn like this”, mentre una menzione speciale per la fotografia va a “Giving birth to a butterfly” di Theodore Schaefer. Per i cortometraggi Storytime shorts invece, a fare da giudici sono stati Jenny De Nucci, Coco Edoghame e Lodo Guenzi, che assegnano la statuetta per la categoria Shooting star a “Lie still” di Ida Marie Meurs-Gerken, il premio come miglior performance a Simon Dietersdorfer per “Nobody” e il premio come miglior regia ad Aglaja Filipovic per “Alone together”. Per la categoria Moonwalker viene premiato “Burros” di Jefferson Stein, la miglior regia va a Adrian Moyse Dullin per “The right words”, mentre la miglior performance è quella di Rasmus Hammerick per “On my mind”. “Why are we (not) creative” di Hermann Vaske vince i Superdocs features, con una giuria formata da Ileana Dugato, Leonardo Godano e Andrea Passeri. Si aggiudica invece il migliore Superdocs shorts “Victory”, di Eloisa Diez. Ludovico Di Martino, Vincent Calmer e Chiara Monateri decretano invece vincitore per la categoria experimental shorts “Reconstruction”, di Pia Andell. La menzione speciale va a “Other half”, di Lina Kalcheva. Le due menzioni speciali per la categoria vanno a Christine Wood per la performance nel film “Avery” e a Morgan Gruer per la regia di “Ghosted”. Per le categorie Music bomb e Fashion popcorn i vincitori sono rispettivamente: “Enough” di Caleb Slain e “Yoshi Funabashi” di Mattia Ramberti. Per il premio Er talents jury shorts, Daphne di Cinto, Lorenzo Colonna ed Enrico Zavatta, selezionano “The pitch” di Eno Freedman Brodmann; la miglior regia va a Morgan Gruer per “Ghosted” e la menzione speciale è per “Every other week” di Ryan Wagner. Per finire, i direttori artistici del festival, Alizé Latini e Giovanni Labadessa, assegnano il premio Directors' cut Award al documentario “Il gabbiano più inutile del mondo”, di Giuseppe Lanno e per la narrativa a “Giving birth to a butterfly”, di Theodore Schaefer. Il Notstream Award è stato assegnato al documentario “Ofelia” di Piefrancesco Bigazzi, mentre per la narrativa vincono insieme “Vuja de” di Viktor Ivanov e “Figli delle stelle” di Edoardo Smerilli. Durante la serata di premiazione sono stati infine proiettati i cortometraggi del concorso novità dell’edizione di quest’anno, Nòt a Chance, un contest in cui Elisa Possenti, Filippo Marasco e Pablo Poletti, tre registi selezionati da tutta Italia, si sono cimentati nello scrivere, registrare e montare un corto nella città di Santarcangelo nel corso del festival, con una tematica a sorpresa svelata solo in loco durante la prima serata. A vincere è stato il corto “Happy birthday” di Filippo Marasco.

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