Non si scherza con la salute

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Domenica 27 ottobre 2002, conferenza stampa. Un giornalista reggiano ammanta l'ultima domanda di un tono bonario per stemperare il clima. “Scusi mister, ma lei lo sa che quei cartelloni pubblicitari costavano circa 300 euro l'uno?”.

“Mi dispiace, è stato il momento, cercate di capire... comunque mandate pure la fattura al Cesena”.

Beppe Iachini nella risposta se la cavò con il sollievo di chi aveva pareggiato e la serenità di chi sapeva che non avrebbe mai pagato di tasca sua. Storia di un Reggiana-Cesena 2-2 di inizio terzo millennio, un momento storico in cui il Cesena rimontava di rabbia partite impossibili. Quella Reggiana in attacco aveva l'ex Mino Bizzarri, talento incredibile nato stanco, uno che per uscire dall'auto ci metteva lo stesso tempo che impiegava Davide Biondini a fare un giro di campo. Quel giorno la Reggiana andò sul 2-0 (Bizzarri, De Vezze), poi nel secondo tempo accorciò subito Cesari e al 93' ci fu il 2-2 di Confalone sotto la curva ospiti. Quel Cesena era frizzantino di carattere (Confalone-Luppi-Terlizzi-Myrtaj-Biondini-Bernacci) per tacere di uno Iachini prima maniera che veniva espulso una volta su due. E se una squadra del genere fa il gol del 2-2 al 93' sotto la curva ospiti in un derby, accade l'inevitabile, ovvero una esultanza in stile black-bloc al G20, con i cartelloni pubblicitari di una banca locale ridotti a coriandoli da un mulinare di calci. Tutti sul momento a pensare: “Ma che razza di animali da battaglia sono questi qua?”. Invece era l'antipasto, poi arrivarono Castori e Bisoli.

Circa 20 anni dopo, Reggiana-Cesena è la nobiltà del campionato e Viali sta facendo quello che in passato provarono altri suoi colleghi: da Perotti a Giampaolo, da Drago a Modesto passando per Camplone. Eccone un altro che vuole guidare il Cesena con un gioco diverso dalla storia del Cesena, con una differenza: ci sta riuscendo. Quando un allenatore arriva in una piazza che nel suo piccolo è storica, ci sono sempre due elementi in contrapposizione. Il primo: tu alla gente non gliela puoi spiegare, non puoi inventarti grandi partite o grandi giocatori che non ci sono, perché qui qualcosa si è visto. Il secondo: a un allenatore non puoi dirgli che certe cose non vanno bene solo perché si è sempre fatto così. Bravo o scarso che sia, se ingaggi un tecnico, ingaggi il pacchetto delle sue idee: se lo contesti dicendo che qui si è sempre fatto così, non è più calcio, è  la tv di Giancarlo Magalli.

Sarà dura in eterno digerire la costruzione dal basso per chi è cresciuto a pane e Hubner, ma il gioco punti alla mano funziona e domenica Reggiana-Cesena vale il primo posto. E in caso di gol nel recupero, occhio a come si esulta e cosa si prende a calci. Oggi i pannelli pubblicitari sono a led, costano almeno 5.000 euro l'uno e non si scherza con la salute di Daniele Martini.

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