A Sant’Agata sul Santerno l’acqua sembra essere ancora uno dei problemi maggiori. Lo è stato perché la furia del Santerno ne ha stravolto l’aspetto e lo è oggi perché si chiede ai cittadini di non usarla per le idropulitrici.
«Hera mi comunica che per garantire un minimo di funzionalità dell’acquedotto occorre non utilizzare l’acqua per idropulitrici – ha riferito il sindaco Enea Emiliani –. Altrimenti l’acquedotto va in crisi. L’invito è quello di attendere le autobotti della Protezione civile che pulirà ciascuna delle vostre case». Un appello che per chi ha la casa e tutto ciò che vi è dentro completamente avvolti dal fango non è facile da comprendere. Soprattutto perché le auspicate autobotti pare non averle viste nessuno. «Non è possibile aspettare – risponde contrariata una famiglia del centro –. Lo abbiamo già fatto per la semplice rimozione di ciò che è andato distrutto perché la macchina dei soccorsi si è come inceppata. E quindi prima che si secchi tutto quanto, è doveroso pulire. Troppe chiacchiere in questi giorni. La casa è la nostra e la puliamo come meglio crediamo».
In effetti non c’è un’abitazione dove non se ne veda una in funzione e chi non ce l’ha non vede l’ora che il vicino di casa faccia una pausa per usarla qualche ora. E così ieri mattina a Sant’Agata si continuava a lavorare sodo. Dalla Protezione civile della Lombardia, sul posto con la colonna mobile, sono arrivate quasi duecento persone. La rimozione del fango, al contrario dei giorni scorsi, procedeva regolarmente così come molti camion smaltivano i primi cumuli di rifiuti secondo uno schema ben preciso.
Qualche strada è già percorribile e dal centro la viabilità sembra volersi espandere. Tuttavia, sono ancora in molti i delusi dal modus operandi e dal difetto di comunicazione. «In questa zona non si è visto mai nessuno – concorda quasi un’intera via fuori dal centro – e i trattori che ci portano via il fango sono tutti privati. Amici dei comuni limitrofi e qualcuno del posto che pur non conoscendoci ci ha sempre offerto un ottimo servizio. Senza chiedere mai nulla. E questa gente c’è anche nei giorni lavorativi. C’è sempre. Altri, nei palazzi, ci sono a volte. Quando capita».
«Il nostro paese è profondamente ferito – ha detto il sindaco Enea Emiliani nel suo primo videomessaggio –. Il primo pensiero va alle vittime di questo evento. Però sto vedendo nelle strade tanta speranza e tanta voglia di ripartire. Vedo la forza negli occhi di tutti noi. Ci servirà sicuramente un sostegno da parte dello Stato e quindi chiediamo indennizzi certi, veloci e trasparenti. Per ripartire il prima possibile, ripristinare i nostri luoghi e migliorare la sicurezza dei nostri fiumi».
Fatemi capire, pago una bolletta, con un canone di servizio, che tu gestore, mi devi garantire, oppure, non pago, e non che rinvii il pagamento, non pago, e tu controlli il servizio. E’ come se compro un auto, e la concessionaria, mi limita i chilometri di utilizzo all’anno, oppure il benzinaio, mi limita il consumo di benzina o gasolio. Non esiste proprio, che pago un servizio inesistente.
Vado al cinema, pago il biglietto, più però, vedo gli spot pubblicitari all’inizio, il primo tempo, e poi mi dicono di andare a casa, perché non vogliono farmi vedere il secondo tempo. ASSURDO!