Non colpisce solo i giovani ma curare l’acne si può

Sul mento, sulla fronte o su tutto il viso: l’acne è un inestetismo che colpisce tanti adolescenti, ma non solo; riguarda l’estetica, ma ci parla anche della condizione generale di tutto il nostro organismo. Per saperne di più, ne parliamo con la dottoressa Emese Cristina Kovacs, specialista in dermatologia, attiva sul territorio ravennate.

Dottoressa , cosa si intende quando si parla di acne?

«Si tratta di una malattia della pelle che di consueto viene associata al periodo dell’adolescenza, ma brufoli e foruncoli possono riguardare chiunque, uomini e donne, e si possono presentare a qualsiasi età. A esserne più colpite potrebbero essere quelle donne che soffrono di ovaio policistico e coloro che si trovano nel periodo della premenopausa».

Quindi una delle maggiori cause è di tipo ormonale?

«L’acne è caratterizzata dall’aumento della produzione di sebo da parte delle ghiandole sebacee, che sono posizionate all’interno di ogni follicolo pilifero. Questa iperproduzione sebacea può dipendere da vari fattori, tra cui anche dagli sbalzi ormonali, ed è per questo che ne sono particolarmente colpiti i ragazzini quando entrano nella fase della pubertà. Può dipendere anche dall’utilizzo di alcuni farmaci; dall’alimentazione, specie se particolarmente ricca di grassi animali, come salame salsicce e/o di cioccolata; dall’arrivo dei primi freddi con la stagione invernale, poiché la pelle e anche il cuoio capelluto tendono a essere più grassi e inoltre può essere legata allo stress e all’inquinamento».

I brufoli si manifestano solo sul viso, oppure anche su altre zone del corpo?

«La comparsa dei brufoli si verifica soprattutto sul viso, ma non è rara sulla schiena e sul petto e talvolta sui glutei. Questo può dipendere anche dal tipo di biancheria che si usa e dalla presenza di sudore che rimane del tempo a contatto con la pelle».

Quando si parla di acne ci si riferisce anche ai punti neri?

«Fanno anch’essi parte delle impurità della pelle prodotti dall’accesso di sebo. Nello specifico, i punti neri sono la conseguenza dei comedoni, o meglio conosciuti come punti bianchi, rappresentati dalla formazione di tappi che chiudono la parte esterna del dotto escretorio delle ghiandole. Ciò non permette di eliminare il sebo in eccesso e il poro tende a dilatarsi, formando i comedoni. Si tratta di una predisposizione che può peggiorare con l’uso di alcuni prodotti da trucco che tendono a ostruire i pori. Se il tappo salta via, il sebo nel frattempo che è rimasto nella ghiandola si secca e si sporca, e si trasforma così in punto nero».

L’acne può essere anche di tipo batterico?

«Certamente, esiste sulla superficie della nostra pelle il “propionibacterum acne” che quando entra all’interno delle ghiandole sebacee produce un’infezione, trasformando il contenuto sterile in un contenuto purulento. Ciò che fa è richiamare le cellule infiammatorie diventando pus. Il batterio riesce a proliferare perché trova un ambiente ricco di sostanze grasse. Se le pustole che si formano sono superficiali, queste guariscono senza lasciare cicatrici, ma se invece l’infiammazione è più profonda, si verifica la forma nodulo-cistica e possono rimanere delle cicatrici depresse».

Come si cura l’acne?

«L’acne va curata sempre tenendo conto della situazione specifica che può variare anche nella stessa persona con il passare del tempo. Per le forme più leggere è sufficiente usare prodotti che si trovano in farmacia che non contengono farmaci, ma che possono avere un effetto cheratolitico e antibatterico. Se invece l’acne si presenta in forma grave ci si deve rivolgere allo specialista che prescriverà dei farmaci specifici sotto forma di creme e unguenti e se necessario anche per via orale».

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