Nipote di emigrato si sposa a Mercato Saraceno e porta 90 francesi alla cerimonia

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Si annuncia una giornata densa di emozioni a San Damiano e dintorni per sabato 28 maggio. Un nipote francese di Pietro Bagnolini e Angiolina Casali, emigrati in Francia nel 1954, si sposerà a San Damiano, da dove nonno Pietro era partito. Insieme agli sposi, il nipote di nonno Pietro, Jonathan Becard e la sua compagna Sandra Ros, tornerà anche lo zio di Jonathan, Giancarlo “Carlo” Bagnolini, emigrato in Francia con la famiglia quando aveva 5 anni. I fratelli Pietro e Attilio Bagnolini abitavano nel podere Braschi, a San Damiano. Nel dopoguerra mancava il lavoro e la vita era difficile e così, dopo che nel 1952 e nel 1953 erano stati in Francia alcuni mesi a lavorare, nel 1954 partirono definitivamente con le mogli Angiolina e Argentina Casali, anch’esse sorelle, per lavorare in aziende agricole. Con loro anche Carlo, figlio di Pietro Bagnolini e di Angiolina. «Adottati dalla Francia – continua Carlo – senza mai dimenticare da dove venivano, tornavano ogni anno con figli e nipoti in vacanza nel loro paese natale, per rivedere i cugini italiani di San Damiano. E così i nipoti francesi hanno continuato la tradizione perché c’è sempre stato grande amore per questo paese e questa città. Ora uno dei nipoti ha deciso di sposarsi dove sono nati i nonni. Ci siamo commossi». Jonathan dunque è nipote di nonno Pietro e nonna Angiolina (deceduti in Francia), figlio di Lorena Bagnolini, sorella di Carlo e nata in Francia, come l’altra sorella Viviana e l’altro fratello Danilo. I nipoti del “capostipite” nonno Pietro sono 10, i pronipoti 13. Sandra e Jonathan, 39 anni, hanno due figli. Il loro matrimonio a San Damiano diventerà l’occasione per una grande rimpatriata e per una vera “invasione” dalla Francia. Si sposeranno a Mercato portando tutti i loro amici, in omaggio ai nonni Pietro e Angiolina di San Damiano, che hanno trasmesso l’amore per questa terra, e i nipoti a loro volta intendono trasmetterlo ai figli e alle generazioni future. Si annuncia l’arrivo di 80/90 persone, la maggior parte con viaggio in aereo Parigi-Venezia, noleggio auto e soggiorno a Cervia, altri con volo Parigi-Bologna, altri ancora con viaggio in auto. «Tutta la famiglia ha mantenuto un amore profondo per l’Italia e in particolare per Mercato Saraceno. Ora abbiamo la possibilità di rivedere i cugini italiani. La chiesa di San Damiano mi manca» ribadisce Giancarlo, il piccolo mercatese emigrato che dopo i lavori agricoli coi genitori, l’attività di imbianchino, la gestione di un bar tabacchi, ora si gode la pensione e una famiglia che continua a rimanere legata alle origini.

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