Nicol in concerto con il suo "Decimo senso"

È stata tra i protagonisti del programma “Amici” nel 2021, dove ha potuto dimostrare il suo talento nella scrittura e nel canto, e da quella esperienza ne è uscita con la convinzione ancora più profonda che la musica è il suo tutto. La cantautrice 22enne vicentina Nicol reduce dal suo nuovo singolo Decimo senso (Hokuto Empire/Sony Music Italy) uscito lo scorso marzo, sarà ospite oggi, 17 aprile alle 21, al BeViral (Piazza Matteotti), festival dedicato alla musica emergente e virale.

Nicol come nasce “Decimo senso”?

«Quando ho innescato il mio “decimo senso” non sapevo ancora che corrispondesse al senso del linguaggio, ma sapevo che era la parola giusta da usare. Decimo senso è un flusso, non ha nulla di strutturato, è come se la canzone si fosse scritta da sola. Ho deciso di scrivere questo pezzo per raccontare l’emozione e il senso di forza di quando riesci a rialzarti da sola».

Cosa le ha lasciato l’esperienza ad “Amici”?

«Il coraggio di essere se stessi davanti a tante persone. E soprattutto mi ha fatto rendere conto di quanto fosse importante per me la musica».

Consiglierebbe ad un artista emergente di partecipare ad un talent?

«Consiglierei qualsiasi esperienza che possa fare uscire dai propri limiti. Un talent, ma anche un concerto in piazza di fronte a tante persone, l’importante è avere voglia di mettersi alla prova. Io ho deciso di farlo proprio per mettermi alla prova, per cercare di superare i miei limiti».

È riuscita a superarli?

«In parte sì, anche se le difficoltà rimangono e ogni giorno ci troviamo a superare nuove paure».

Qual è il suo background musicale?

«Grazie all’influenza di mia mamma sono cresciuta ascoltando molto Vasco Rossi, Jovanotti. Attualmente sono molto varia nei miei ascolti».

C’è un artista in particolare di cui ha subito l’influenza?

«Non c’è qualcuno in particolare, le parole che scrivo nascono da un’emozione più che da un’ispirazione. Cerco di far diventare le emozioni, suono».

È difficile mettere in musica le parole che sente e scrive?

«È molto difficile, non devi andare alla ricerca di parole belle, ma metterti a nudo, esporti completamente senza nessuna protezione».

Con “Decimo senso” è nata la sua passione per la musica?

«L’ho scritto due anni fa, per me è stato un punto di partenza. Mi ha dato la forza di uscire da un periodo buio, prendere le cose in mano. E far sì che la musica diventasse non solo un passatempo, ma qualcosa di concreto. Dopo averla scritta ho capito il potere che la musica aveva su di me e ho capito che avrei voluto fare questo per sempre».

Tra nuove tecnologie e social per un artista agli esordi oggi è più facile o più difficile emergere?

«È più facile, ma nello stesso tempo più difficile, basta un attimo per arrivare nel modo sbagliato a chi ti guarda e a chi ti ascolta. Dobbiamo renderci conto che parlare sul web è come parlare da un palcoscenico di fronte a una platea enorme».

Quando si è resa conto che la sua musica era arrivata al cuore del pubblico?

«Inizialmente quando ero ad “Amici” non avevo l’esatta percezione del tipo di supporto che stavo ricevendo da fuori, ma quando sono uscita dal programma ho capito che c’erano un sacco di persone impressionate dalle mie parole che si sono sentite raccontate attraverso le mie canzoni. È stato molto emozionante. Voglio godermi completamente tutto questo affetto»

C’è qualche artista lontano dal suo mondo con cui le piacerebbe collaborare?

«Mi piacerebbe molto lavorare con Jovanotti anche semplicemente stare in studio con lui. La sua scrittura mi piace molto».

Dove si vede tra 10 anni?

«Spero di vedermi sul palco a fare un bel tour. Mi auguro di fare musica perché mi piace, non solo per lavoro, ma perché è un’esigenza».

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