Fulgor Libertas, fine corsa

Basket

FORLÌ. Il “Comitato promotore di interessi a tutela della continuità della pallacanestro forlivese” alza bandiera bianca. Il budget minimo per la continuazione del campionato non è stato acquisito e per la Fulgor Libertas quello di oggi sarà verosimilmente l’ultimo giorno di vita.

La resa. Alle 10 di ieri l’avvocato Pier Ugo Maltoni aveva posto fine alla ricerca fondi dopo avere ricevuto l’ennesima telefonata dal patron della società biancorossa Massimiliano Boccio che lo rassicurava sul fatto che la banca aveva sbloccato l’operazione sui titoli, i soldi c’erano e lui era pronto in giornata a pagare tutto. In realtà, ben conoscendo il ritornello, il tentativo è proseguito sino a metà pomeriggio quando da un lato è giunta una seconda chiamata del bolognese che contraddiceva la prima e dall’altro ci si è resi conto dell’impossibilità di fare passare in poche e contate ore un cammello ancorché dimagrito all’osso, dalla cruna dell’ago. Maltoni lo ha scritto in una relazione finale all’assessore allo Sport Sara Samorì. «Le ho comunicato – afferma - che la situazione della Fulgor Libertas era deteriorata sino al punto di non ritorno e che pur essendo sufficienti in teoria pochi giorni per trovare 40-50mila euro, non valeva più la pena disperdere energie in sforzi che non avrebbero rappresentato neppure un pannicello su mali troppo gravi. Meglio iniziare subito a ragionare di futuro coinvolgendo la città in un progetto che non si basi sempre e solo sull’arrivo del salvatore della Patria esterno».

Amaro risveglio. Il tentativo era disperato e anche sulla base delle normative sportive (la scissione del titolo in mano al comitato dal destino della Fulgor Libertas) controverso. Però per il suo promotore, ovvero l’assessore municipale, andava fatto. «Ho detto basta anch’io – ammette Sara Samorì – perché o si trovava entro questa mattina un budget che permettesse alla squadra di proseguire in condizioni dignitose o non aveva senso illudere ulteriormente squadra, staff e tifosi, tutte persone straordinarie che devo solo ringraziare per il loro cuore. Non avrei mai permesso di vedere ancora gli Under in campo a Verona, ma valeva la pena giocarsi questa carta e non faccio colpa a nessuno se non si è ottenuto il risultato. Impossibile in partenza non lo era, anche se serviva comunque la liberatoria di Boccio, forse serviva più tempo per promuovere questa opportunità».

Futuro. Ora tutto torna proprio in mano a “Maxim”. O lui paga entro oggi pomeriggio i “Premi Nas” o Forlì, di fatto esclusa dall’A2, non penserà neppure a partire per la trasferta di Verona. Il comitato va in ghiacciaia, ma non sparirà del tutto. «No, la sua idea di azionariato popolare deve restare una risorsa per discutere del futuro di tutto lo sport forlivese e credo lo coinvolgeremo presto. Da gennaio, però voglio lavorare a un progetto di ricostruzione e rigenerazione del basket cittadino. Coinvolgeremo le altre società locali, parleremo con la famiglia Rossi per capire se da Lugo possano trasferirsi a Forlì, cercheremo di fare partire dalla serie più alta possibile una nuova società e scrivere una nuova storia. Che sia, però, trasparente e pulita».

 

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