I due nuovi acquisti neroarancioni si raccontano

Rimini

 

 

I due nuovi acquisti del Rimini Baseball si presentano ai tifosi. Ecco la doppia intervista a Stefano Desimoni e Phil Macaluso.

 

DESIMONI. E’ destinato a essere il fiore all’occhiello dell’intero mercato neroarancione. Non solo: si tratta di uno di quei pochissimi atleti che, cambiando casacca, può spostare gli equilibri di un campionato. Insomma il presidente Zangheri ha proprio esploso un colpo gobbo con l’ingaggio di Stefano Desimoni.

Benvenuto. I tifosi riminesi hanno subito accolto con gioia l’ingaggio del nuovo arrivato; un entusiasmo che sembra ricambiato nonostante il 26enne esterno emiliano abbia dovuto effettuare una scelta difficile.

«Parma è la città nella quale sono nato e cresciuto - commenta Desimoni - era il mio sogno fin da bambino giocare nella squadra di baseball che la rappresenta. E ci sono riuscito. Però arrivano dei momenti nella vita in cui bisogna fare delle scelte e Rimini mi è subito sembrata la soluzione migliore. La società dei Pirati mi ha ricercato, corteggiato e ora per me è un onore fare parte di questa realtà».

Perso Chiarini, il “Pres” si è voluto rinforzare con un altro guanto di assoluta affidabilità. Tentare paragoni tra i due esterni della nazionale è però azzardato. «Non sono venuto a Rimini per sostituire Chiarini. Siamo due giocatori completamente diversi. Mario è insostituibile: ha scritto la storia del baseball italiano e riminese. Lui è stato un campione e lo sarà ancora. Io mi impegnerò al 100% per garantire il mio contributo a una squadra che vuole vincere lo scudetto».

Atletismo. L’ex ducale porta in dote un bagaglio tecnico di tutto rispetto, e una pregressa conoscenza di Orlando Munoz col quale il feeling è collaudato ormai da tempo. «Offro un po’ più di corsa sulle basi rispetto alla potenza. Prediligo il cosiddetto gioco corto. Munoz è un manager che chiede semplicità: vuole vengano svolte le cose giuste nel momento opportuno. E’ un allenatore che ha fiducia nei suoi ragazzi, lasciandoli giocare. Gli piace curare il particolare e ci tiene ad essere il più efficace possibile senza strafare».

Il neo acquisto dei Pirati ha avuto modo anche di scambiare due chiacchiere con Zangheri. «Con le poche parole che rivolge si fa capire bene. Cosa vuole da me? Non mi ha chiesto nulla. Però spera certamente nello scudetto come tutti noi».

 

MACALUSO. Chiusa una porta si apre un portone. Il detto parla chiaro ed è di grande stimolo sia per i Pirati che per il loro nuovo acquisto Paul Macaluso. Perso Chiarini i neroarancio sono certi di aver portato in riva all’Adriatico un atleta Asi di livello, nel pieno della sua carriera. Un giocatore che avrà certamente voglia di rimettersi in discussione dopo l’esperienza sammarinese.

Sfida. Dal canto suo l’esterno nato a Toronto farà di tutto per ritagliarsi un ruolo da protagonista in un contesto rivoluzionato come quello riminese. Il 33enne ex T&A è ancora alle prese con l’entusiasmo che comporta ogni piacevole novità.

«La conferma definitiva del mio approdo ai Pirati l’ho avuta due giorni fa - commenta Macaluso - dopo l’arrivo di Chiarini ed Ermini ho capito che a San Marino non ci sarebbe più stato posto per me. Volevo giocare in un’altra bella formazione, ci speravo. Devo dire che una squadra più bella di Rimini non c’è».

Dopo i trascorsi a Parma e Reggio Emilia, sul Monte Titano la mazza canadese ha arricchito sia il proprio palmares che la propria carriera. «L’anno scorso ho vissuto un’esperienza positiva. Ho respirato aria diversa rispetto alle stagioni precedenti. Mi è piaciuto giocare e competere per raggiungere qualcosa di importante, per obiettivi stimolanti».

Al top. Macaluso ha le idee ben chiare su come impostare il proprio 2015. «Vorrei rendere per tutto l’anno come ho fatto nella prima parte della scorsa stagione. Dopo il girone di European Cup ho rimediato un infortunio che mi sono portato dietro fino al termine del campionato. A livello individuale mi sto allenando per fare in modo di non dover più avere a che fare con infortuni. Anche se, mi rendo conto, non si può prevedere nulla. Però voglio certamente entrare in forma il prima possibile per rendermi subito utile alla nuova causa».

Assieme all’entusiasmo e agli stimoli dettati dalla sfida che lo attende, il giocatore originario dell’Ontario offre qualità tecniche già sfoggiate nelle sue stagioni italiane. «Penso di essere un giocatore abbastanza completo. In difesa sfrutto la forza del mio braccio. Nella corsa sulle basi, le gambe le ho ancora buone e in attacco cercherò di essere il più possibile consistente».

 

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