Cesena, il solito occhiale

Calcio

LATINA. Lo spettacolo più bello al Francioni di Latina si è visto in cielo a metà ripresa, quando, tra le nuvole cariche di pioggia, è spuntato un raggio di sole che ha disegnato uno splendido e inconsueto arcobaleno a 180° gradi. Una vera rarità. Una consuetudine è invece diventato lo 0-0 esterno per il Cesena, che ha infilato questo risultato per la quarta partita consecutiva giocata fuori dal Manuzzi. Lo ha fatto in casa di un Latina che non poteva permettersi un’altra battuta d’arresto dopo tre ko di fila e che, prima dell’inizio del match, in modo un po’ ruffiano è accorso in massa sotto la curva Nord, quella in cui si trovano gli Ultras locali, applaudendoli a scena aperta per ingraziarsi il loro sostegno. Che non è mancato mai.

Sorpresa Coser. Grazie a questo pareggio in bianco, il Cesena ha mantenuto il primo posto nella classifica delle squadre che subiscono meno gol in trasferta (6 in 10 partite) ed è balzato al secondo posto in quello delle difese meno battute (16 gol al passivo contro i 15 dell’Empoli). La lunga striscia di partite esterne senza gol sul groppone ha rischiato in verità di crollare nei primissimi minuti con due conclusioni di Jonathas (una clamorosa da pochi passi e una da posizione impossibile) che non hanno però sorpreso l’attento Coser, schierato a sorpresa tra i pali al posto di Rossini, che pure si era fatto apprezzare nelle due partite giocate, a Empoli e in casa con la Reggina.

Difesa non perfetta. Non ha dato l’impressione invece di farsi trovare pronto Camporese, dalla cui parte sono arrivati le incursioni più pericolose dei nerazzurri laziali. Un Camporese che è sistematicamente finito in inferiorità a causa della latitanza di Consolini, che schierato come vice Renzetti è mancato sia in fase di ripiegamento che in fase di spinta. Lo stesso Camporese poco prima del riposo rischierà di commetterla grossa, abbracciando Jonathas e accompagnandolo a terra in mischia a pochi passi dal distratto arbitro Nasca. Se poi anche un giocatore impeccabile come Capelli inanella errori (ha rischiato di mandare in porta Crimi con un retropassaggio cortissimo), ecco che lo 0-0 finale del primo tempo è un risultato che può stare bene ai romagnoli, la cui occasione più “pericolosa” capita sui piedi di Figliomeni che nel tentativo di anticipare Defrel per poco non infila l’inoperoso Iacobucci.

Gol annullato e dintorni. Nella ripresa la squadra di Bisoli appare più intraprendente e al 49’ va in gol. Punizione di Coppola dalla trequarti destra, palla a mezza altezza in mezzo all’area laziale dove i due mastini bianconeri, Capelli e Volta, allungano la testa in cerca di gloria. Capelli non ci arriva, Volta, che è alle sue spalle, sì e incorna in rete. Urlo di gioia strozzato dalla bandierina alta dell’assistente Fiorito, a segnalare la posizione irregolare di Capelli. Per la dinamica dell’azione, la decisione non è sbagliata, anche se agli assistenti viene consigliato di alzare la bandierina solo dopo aver visto chi ha colpito la palla: Volta era in gioco e se Fiorito non fosse andato subito su avrebbe potuto convalidare il gol.

Si prosegue sullo 0-0 e la gara sembra prendere una piega favorevole al Cesena: Bisoli cerca di sfruttare l’inerzia inserendo Tabanelli per migliorare il gioco bianconero. Poi inverte gli esterni, D’Alessandro va a sinistra e Consolini ritrova la destra. Entra anche Succi, che avrà anche l’occasione per far male ma non la sfrutterà. Ma ad andare più vicino al gol è ancora Jonathas che in contropiede, al 66’, solo davanti a Coser, alza in cielo il pallonetto. Il pericolo fa stare i bianconeri più accorti mentre la foga dei pontini (ad un certo punto si contano tre palloni, gettati in campo per riprendere l’azione) non produce grandi effetti. Con il trascorrere dei minuti il terreno di gioco si impregna di acqua, per la pioggia che si fa sempre più insistente. E l’acqua rischia di diventare un prezioso alleato per il Latina, quando al 91’ l’innocuo tiro di Chiricò dai 20 metri sfugge alla presa di Coser: la palla gli guizza sotto il corpo e rotola in corner. Sarebbe stato assurdo perdere il punto in questo modo.

 

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