Esposito si riveste da "El Diablo" Vincenzino di nuovo in campo da giocatore, Vecchi capo allenatore

Rimini

IMOLA. La sua ultima partita all’Andrea Costa era datata 24 aprile 2005, quando l’ennesima prestazione sontuosa con la maglia biancorossa non bastò a battere Sassari (Imola ko in casa per 85-88), ma la salvezza arrivò comunque grazie alla sconfitta di Fabriano. Ebbene, domenica 29 dicembre Vincenzo Esposito tornerà a calcare il parquet con l’Andrea Costa, a Frosinone.

Clamorosa. Ecco la notizia clamorosa, annunciata ieri in una affollata conferenza stampa. Imola, in accordo con il Diablo, ha scelto così, di rimettere in campo la guardia casertana e di promuovere a capo allenatore Federico Vecchi. Esposito, a 43 anni suonati e a 4 stagioni e mezzo dall’addio al basket giocato (Ozzano in B1), prova insomma a vivere una seconda giovinezza cestistica sull’altare del proprio amore sconfinato per Imola: «Esposito con questo gesto ha dimostrato un gran coraggio - ecco le parole dell’amministratore unico Gian Piero Domenicali -. Lo ha fatto perché l’Andrea Costa ormai è la sua famiglia. L’ho detto pure a Jesi, alla squadra serviva un punto di riferimento, un sostegno psicologico nei momenti difficili, un uomo a cui dare la palla che scotta e credo che lui potrà essere tutto questo. Non aspettiamoci 30 punti a partita, non sarebbe giusto chiederglielo, però Esposito può sia ricucire il rapporto fra una tifoseria giustamente delusa e l’Andrea Costa e anche restituire un po’ d’immagine alla nostra realtà. Fra l’altro ha sacrificato, potenzialmente, il proprio futuro professionale, almeno a breve termine. Tornando a giocare, infatti, chi come lui ha preso la tessera da allenatore con una procedura più veloce, grazie al passato in Nazionale, deve ricominciare da capo. Questo significa un percorso di almeno due-tre anni. Ci siamo già attivati per chiedere una deroga, comunque Esposito domenica a Frosinone potrà giocare».

Obiettivi. I tifosi potranno vederlo allenarsi oggi al Ruggi (ore 11) e giovedì dalle 18 alla Ravaglia, ma la società cosa si aspetta: «Se l’abbiamo fatto è perché crediamo ancora alla salvezza. Questa idea è maturata insieme e vedere Esposito, domenica a Jesi, parlare con i tifosi a fine gara mi ha fatto capire che può essere la strada giusta. E comunque il penultimo posto, magari, porterà al ripescaggio».

 

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