Mina, Battisti e Celentano. Tre fenomeni idoli del nuovo fenomeno

Rimini

RICCIONE. Reduce da un campionato Europeo Juniores trionfale, Simone Sabbioni è il nuotatore del momento. Dalla rassegna continentale svoltasi in terra olandese il riccionese è tornato in riviera con al collo un oro e record del mondo junior nei 50 dorso, un argento nei 100 e uno nella 4x100 mista e un bronzo nella 4x100 mista/mixed.

Un bel bottino quello raccolto dall'atleta che da poco più di un mese è entrato a far parte del gruppo sportivo dell'Esercito, pur rimanendo a nuotare nella piscina comunale di Riccione sotto la guida del suo tecnico Luca Corsetti.

Solo a giugno al Settecolli di Roma, il nuotatore riccionese (compirà 18 anni il prossimo ottobre) aveva conquistato un importante terzo posto nei 100 dorso, segno che anche con i “grandi” ci sa fare. Dall'anno prossimo Simone lascerà la categoria Juniores, per raggiunti limiti d'età, per approdare a quella Cadetti in Italia, mentre a livello internazionale il banco di prova sarà già quello seniores. Prima di questi cambiamenti, però, Simone è chiamato a rappresentare l'Italia alla Olimpiadi Giovanili che si terranno a Nanchino, in Cina, dal 16 al 24 agosto.

E' da poco entrato nel gruppo sportivo dell'Esercito, segno che puntano su di lei, cosa significa?

«Li voglio ringraziare. Far parte di un gruppo sportivo, per un atleta significa potersi allenare con più tranquillità. In questo modo percepisco uno stipendio che mi permette di concentrarmi esclusivamente sul nuoto. Oltre al sostegno economico, infatti, mi mettono a disposizioni ottime strutture come quella del Centro Sportivo Olimpico dell'Esercito, a Roma».

Simone, ha raccolto una bella serie di successi ultimamente, come si sente?

«Bene. Il fisico tiene lo sforzo. A settembre, insieme al mio allenatore Luca Corsetti abbiamo deciso di cambiare preparazione, per avvicinarci ai carichi delle categorie superiori. Quest'inverno ho aggiunto due allenamenti doppi, quindi due giorni la settimana mi allenavo anche prima di andare a scuola. Ora “le doppie” sono diventate quattro. Abbiamo fatto questa scelta perché è un progetto a lungo termine, sono felice dei risultati che sono arrivati ma noi guardiamo sempre avanti».

Il prossimo mese ci sono le Olimpiadi Giovanili, cosa vogliono dire per lei?

«Era il mio obiettivo stagionale e l'ho centrato, non sono la stessa cosa delle vere Olimpiadi però. Agli Europei ho avuto l'occasione di confrontarmi già con i miei principali avversari, perché principalmente i nuotatori europei della mia categoria sono i più competitivi».

Com'è il rapporto con il suo allenatore, Luca Corsetti?

«C'è un buon rapporto, tranquillo. Questo è il quinto anno che passiamo insieme. Vorrei riuscire a esprimermi di più, migliorare il dialogo natatorio con lui, la fiducia c'è. Nonostante sia entrato a far parte dell'Esercito continuo ad allenarmi con la squadra della Swim Pro SS9, quindi ancora con Luca».

Come concilia gli allenamenti con la vita quotidiana?

«Eh, di sacrifici ce ne sono molti. Capita sempre che qualche amico mi chieda di uscire ma gli rispondo che rimango a casa perché il giorno dopo ci sia allena o c'è una gara. Non mi pesa e i miei amici lo capiscono, infatti altre volte riesco a uscire con loro. Ho amici qua a Riccione ma molti fanno nuoto con me. A scuola si va, ma ci si allena di più. Ho anche una ragazza, Alessia, la mia prima fidanzata. Fa equitazione e capisce bene tutti i miei impegni, non mi fa pesare le assenze e mi dà equilibrio».

La sua famiglia cosa ne pensa della sua vita legata al nuoto?

«Sono contenti per me quando mi vedono felice e lo sono. La prendono bene e mi sostengono molto così come i miei fratelli. Siamo in cinque: tre maschi e due femmine, i piccoli vanno ancora all'asilo, mentre la sorella grande studia a Milano e il fratello ora è in Sardegna come sottocuoco. Nessuno di loro fa nuoto, forse la piccola, che ha sei anni, la porterò in piscina, però fanno tutti il tifo per me».

Trova il tempo per avere altre passioni oltre il nuoto?

«In realtà non ho hobby particolari. Mi piace ascoltare musica e qui ho gusti particolari, in realtà. Sono un'appassionato di musica italiana degli anni '70, ascolto Lucio Battisti, Mia Martini, Mina ma anche Celentano. Sarà perché a casa mia piace la musica, mio papà suona il trombone. Non ascolto però musica per concentrarmi, ci riesco da solo, la ascolto quando cammino per strada. Non è una passione ma spesso mi ritrovo a dover andare da fisioterapisti per rimettermi in sesto e il mio è Filippo Saulle, di Rimini, che ringrazio tanto per il lavoro che fa per me».

Quali sono i suoi obiettivi futuri?

«I Giochi Olimpici sono il sogno di ogni atleta e io punto a Rio de Janeiro 2016. Insieme a Luca proviamo a qualificarci già per la prossima edizione, dallo scorso settembre abbiamo già cambiato allenamento per poter provare a giocarcela, ma non è facile perché sì bisogna fare il tempo entro i limiti imposti ma poi bisogna essere tra i primi due in Italia: anche se avessi il tempo, ma fossi terzo non potrei partecipare. E' l'obiettivo più importante e quello che voglio raggiungere ma se non riuscissi non sarebbe una tragedia, sono ancora giovane e c'è sempre Tokyo 2020, anche perché non voglio mica solo partecipare, sogno di fare le Olimpiadi da protagonista».

 

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