È la festa di tutta Cesena

Cesena

CESENA. Diciotto giugno 2014. Cesena è tutta lì, davanti ad uno schermo, per spingere i bianconeri in serie A.

C’è chi ha chiesto ai datori di lavoro di uscire un’ ora prima per andare con congruo anticipo a posizionarsi davanti ai maxischermi dei Giardini Savelli, il punto d’ascolto principale per chi vive in bianconero. Alla fine saranno circa 4.000 i cesenati presenti, mentre al Foro Annonario i supporters erano circa 300.

C’è chi doma la tensione prepartita a colpi di birra e piadina, sollazzandosi con un po’ di calcio minore: Australia-Olanda viene proiettata a volume altissimo, senza però suscitare troppo interesse.

C’è chi i colori del Cesena vuole portarli addosso e si presenta con la maglia ufficiale bianconera: ce ne sono di tutti i gusti ed epoche, dall’attuale di Volta, fino a quella bellissima con le stelle, della stagione 1994-1995.

Ci sono tante famiglie, tanti bambini, tanti anziani, tutti pronti a vivere il momento.

C’è chi già al fischio d’inizio inizia a sbuffare per il nervosismo e teme per le proprie coronarie, sottoposte ad uno stress notevole, dopo il gol di Bruno, che ammutolisce tutto il Chiosco.

C’è chi si mette le mani sul volto e non riesce a continuare a guardare, divorato dalla tensione e dalle sigarette fumate a getto continuo.

C’è chi urla contro l’arbitro, contro Jonathas, contro il Latina, contro il mondo.

C’è chi ci crede, anche se il Cesena è in svantaggio e va all’intervallo fiducioso in un cambio di ritmo nella ripresa: avrà ragione.

C’è chi esplode quando Marilungo serve l’assist dell’1-1 a Defrel, impazzendo di gioia e accendendo i primi fumogeni.

C’è chi salta, perché non è bolognese.

C’è chi si lascia andare a gesti scaramantici ogni qualvolta il cronista Massimo Tecca, ricorda che con l’1-1 il Cesena è in serie A.

C’è chi va in apnea non appena il Latina supera la metà campo.

C’è chi si lascia andare ad un lungo applauso quando le telecamere inquadrano la curva ospite.

C’è chi non vuole guardare il rigore di Cascione e si gira di spalle.

C’è chi si lancia ad abbracciare gli amici per la gioia.

C’è chi occupa pacificamente viale Carducci, ancora prima del triplice fischio, costringendo le macchine a fermarsi.

C’è chi non può evitare il rito del bagno nella fontana Masini, e ne sfida le acque non proprio miti.

C’è chi vede passare l’auto del presidente Lugaresi davanti al Duomo e lo ferma, per ringraziarlo con almeno 15 minuti di cori.

C’è tutta Cesena che esulta, si commuove e festeggia.

C’è chi segue il Cesena da una vita, in casa e in trasferta, e chi invece magari non è mai andato allo stadio, ma è contento dei successi ottenuti dalla squadra della sua città.

Poco importa: tutta Cesena nessuno escluso, dalle 22.23 di ieri è in serie A.

 

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