Sara Errani riscrive la storia

Rimini

ROMA. Un altro giorno perfetto per Sara Errani, finale a Roma in singolare e doppio, un giorno che l’Italia del tennis aspettava da 64 anni, da quando Annelies Ullstein Bossi battè la britannica Joan Curry con un doppio 6-4 e fu l’ultima giocatrice azzurra ad iscrivere il suo nome nell’albo d’oro degli Internazionali.

Senza tener conto ovviamente dell’edizione, in tono minore, vinta da Raffaella Reggi a Taranto nel 1985. Ieri c’è voluta una romagnola cattiva e determinata come poche a riscrivere la storia di questo sport. Perché la finale al Foro Italico, per un’italiana, vale quanto uno Slam. La vittoria sulla serba Jelena Jankovic è di quelle pesanti, 6-3, 7-5 in un Centrale in delirio. E’ stata una cavalcata vincente, irresistibile, si aveva la sensazione che questa partita, Sara non l’avrebbe mai persa. Un successo che vale anche la certezza di restare, lunedì, numero 1 d’Italia respingendo l’assalto di Flavia Pennetta. Sara è volata in finale giocando, come il giorno prima contro Na Li, una partita di rara intensità. Si parte ed è subito 2-1 Jankovic che spazza con il suo rovescione ed entra col dritto. Sara chiama all’angolo Pablo Lozano e riparte, mette a segno quattro giochi di fila, gareggia con la serba sui vincenti, alla fine saranno 30-21 per la Jankovic che però ha sbagliato molto di più. La romagnola fa il break del 4-2 all’undicesima opportunità, con un passante stretto di dritto. Il 6-3 dopo 49 minuti è la logica conseguenza. Nel secondo la Jankovic spinge di più, si capisce che sarà dura. La Errani si salvava da 0-40 nel secondo game, ma poi doveva cedere il passo. Il break del 3-1 è sigillato da un gran rovescio lungolinea. Sul 4-1, ecco l’intervento magico: Pablo Lozano torna in campo e Sarita si prende quattro giochi di fila, tornando in scia con un game eccezionale (quello del 4-3), condito da tre punti strepitosi e chiuso con uno straordinario dritto vincente. La romagnola va a servire per il match sul 5-4, ma gioca un brutto game. Si riprende subito, sale sui pedali come Pantani sul Tourmalet e finalmente stacca la Jankovic. Sara vince a braccia alzate, è in finale. La aspetta Serena Williams (oggi alle 13.30).

«Dove metto questo match nella mia personale classifica? Aspetto che finisca il torneo – ha detto Sara in conferenza stampa - La finale sarà difficilissima, ma sono qui per provarci. Pablo mi ha detto di pensare punto su punto, ed è andata bene. Il pubblico mi ha aiutato molto, è normale avere un calo per qualche game. Mi sento carica per far bene, quando entro in campo do tutto, poi vediamo. La finale a Parigi è stato qualcosa di eccezionale, ma un pubblico come questo di Roma non l’avevo mai visto, avevo i brividi».

E non è finita qui, perché nel pomeriggio arriva una facile vittoria nella semifinale del doppio. Errani-Vinci (n.2) hanno battuto 6-2, 6-1 le tedesche Goerges-Groenefeld, ottave teste di serie. Oggi, nel tardo pomeriggio, nella loro terza finale consecutiva al Foro Italico - hanno vinto quella del 2012 e perso quella del 2013 - si giocheranno il titolo con la ceca Kveta Peschke e la slovena Katarina Srebotnik, numero 4 del tabellone. Era dal 1997 che una giocatrice non raggiungeva entrambe le finali: l’ultima era stata la spagnola Conquita Martinez (che poi le perse entrambe: quella di singolare dalla francese Mary Pierce).

 

 

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