Colabello, un pezzo di Rimini sta stupendo le Major League

Rimini

RIMINI. C’è un filo conduttore che collega Rimini alla Major League. A tirarlo, tenendolo ben teso, un atleta conosciuto e apprezzatissimo in riva all’Adriatico: Chris Colabello. Nato a Framingham ma cresciuto in terra romagnola nelle giovanili dei Pirati, il figlio del mitico Lou sta disputando un inizio di stagione eccezionale con i Twins. Ultima perla della sua collezione, solo in ordine cronologico, la prestazione sfoderata di fronte a Toronto giovedì notte. Basti pensare che ha contribuito enormemente alle due vittorie nella doppia sfida dei suoi contro i Blue Jays, chiudendo con un eloquente 5/7 nel box, con 3 doppi e 4 punti battuti a casa. Nonostante un aprile da assoluto protagonista però, Colabello ci va con i piedi di piombo. «Il mio lavoro quotidiano è aiutare la squadra in qualsiasi maniera possibile - commenta il 30enne prima base-esterno - L'obiettivo è sempre quello di provare a realizzareun buon turno di battuta colpendo bene la palla».

Bei momenti. Al momento l’ex Piratino è secondo nella classifica generale dei punti battuti a casa con 19: meglio di luisoltanto Stanton dei Marlins (21) ma nessuno dell’American League. È invece 11° per media battuta (357) ma primo per il numero di doppi colpiti (9). Insomma, sono già tanti episodi gli da godersi. Uno in particolare, però, non è avvenuto sul terreno di gioco. «Il momento più bello che ho vissuto finora è stato all’opening game di quest’anno, quando ho potuto abbracciare mio padre Lou dopo la partita».

Il talento del prima base dei Twins non è mai stato un mistero per nessuno e dopo tanta gavetta è riuscito a realizzare quello che per molti resta solo un sogno. Colabello, infatti, non si è perso nelle Minors, come capita alla maggior parte degli atleti, approdando in Major per restarci. Il segreto? «Nel mio caso è stato più che altro merito dell’impegno. Ovviamente nel frattempo uno deve giocare bene. Però per me è stato molto più importante l'impegno: non ho mai accettato l'idea di non poterci arrivare».

Dolci ricordi. In Romagna ovviamente sono tanti i tifosi che sognano di rivedere vestito di neroarancione quel ragazzino cresciuto nel vivaio del Rimini. E Colabello non scarta l’idea. «Indossare la stessa casacca numero 12 di mio padre è sempre stata una cosa che ho avuto in mente. Vedremo dove finirà questa strada nel futuro. Cosa mi manca della città? Ormai sono una decina di anni che non ci torno. Mi mancano la spiaggia, il cibo e tutti gli amici di gioventù. Abbiamo vissuto esperienze bellissime vincendo lo scudetto categoria Ragazzi negli anni ’90. Ricordo gli allenatori, i giocatori di serie A, i compagni di squadra: più di tutti il grande Mario Chiarini e i cugini Vandi».

Nelle ultime settimane Federico Celli ha firmato un contratto coi Dodgers e conseguita la maturità approderà in Rookie League per tentare la scalata alle Major. Colabello ne sa qualcosa. «Prima di tutto un giovane deve abituarsi alla vita professionistica americana. Questo sarà l’aspetto più difficile. Poi come giocatore deve credere in se stesso e nelle cose che lo hanno fatto arrivare fino a lì. Lo seguirò sicuramente e gli auguro tutto il bene possibile»

 

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