Rimini, la carica dell’ex Petti: «Una partita senza ritorno»

Calcio

RIMINI. Una questione di testa, nel corpo e nello spirito. Per Alessio Petti mai frase può considerarsi più azzeccata, almeno in questo periodo, perché gli hanno appena tolto 12 punti dal cuoio capelluto, conseguenza dell’incidente di gioco subito nel match con la Ternana, ma anche perché sa bene che la salvezza del Rimini passa da una dose massiccia di concentrazione, applicazione e determinazione nelle prossime dieci partite. Come si dice, una questione di testa.

Partiamo dall’infortunio: «Mi hanno tolto i punti ed ho ripreso ad allenarmi con la squadra, per il momento evito i colpi di testa ma è una precauzione che mi serve in questi primi giorni, in fondo è passata poco più di una settimana, ma sto bene e sono pronto».

Domani al Romeo Neri arriva il Gubbio e per Petti è la partita dell’ex: «Sì, ci ho passato un anno e mezzo, una buona esperienza, con me c’era anche Sedrik Kalombo. Ci aspettano dieci partite fondamentali. E’ vero che siamo in una zona di relativa tranquillità, ma è anche vero che le altre concorrenti stanno facendo punti. Dobbiamo farli anche noi, soprattutto quando giochiamo in casa, ci aspettano diversi scontri diretti, in casa e fuori, prima raggiungiamo la salvezza meglio è. A questo punto non possiamo più permetterci di sbagliare, dobbiamo stare concentrati, sarà una partita senza ritorno, una vera finale e per questo dobbiamo dare tutto».

Petti non molla: «E’ un momento della stagione dove conta solo fare punti, farne più possibile, in casa e fuori, in modo da raggiungere gli obiettivi prestabiliti».

Il difensore, dall’alto della sua esperienza, indica anche come... «E’ una situazione in cui non bisogna farsi prendere dall’ansia, non sarebbe di aiuto, invece fare bene il lavoro settimanale aiuta ad affrontare la partita in maniera più tranquilla. Penso che contro il Gubbio sarà una partita che può cambiare in ogni momento, bisogna dare il massimo e fare ciò che si sa fare, senza snaturarsi, giocare con la serenità di aver dato tutto è la cosa migliore».

Al match della verità ci arriva un Rimini dai forti legami umani all’interno dello spogliatoio: «Il gruppo è coeso, unito, si respira una bella aria, non certo un’atmosfera cupa, di tensione, vogliamo arrivare tutti il prima possibile all’obiettivo salvezza e lo faremo con tanta applicazione. Il gruppo sta bene, la viviamo come un’opportunità per tutti di salvarsi e di avere un futuro in una piazza importate come Rimini, nessuno vuole una macchia sul curriculum come sarebbe la retrocessione, abbiamo certezze ed un’identità. Con il 3-5-2 possiamo giocarcela contro tutti».

Infine una riflessione sulla propria stagione: «Per quanto mi riguarda direi finora una stagione positiva, certo, ci sono momenti in cui uno sta meglio ed altri peggio, spero solo che nel rush finale possa dare il mio contributo, come tutti».

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