Il Cesena fa il pieno di giovani con la voglia di vincere di sempre

Calcio

CESENA. «Diventeremo la realtà più importante del calcio romagnolo». Lo disse la proprietà del Santarcangelo in conferenza stampa dopo avere esonerato Giuseppe Angelini, un anno e tre mesi fa. Quando gli si ricorda la suddetta frase, Angelini replica con un sospiro. «Beh, si sono sbagliati».

Un sospiro con zero astio, visto che poi ha proseguito così: «Alla fine, è stato quasi un bene che mi abbiano mandato via, visto tutto quello che è successo dopo. Però mi fermo qui, perché bisogna essere dentro alle cose per commentarle. Di sicuro mi dispiace per il Santarcangelo».

Sulla carta impari

Oggi si affrontano la prima e la penultima, ma non solo: è l’incrocio fra la squadra più rinforzata in corsa e quella che ha perso più pezzi col passare dei mesi. E allora mai come in questa occasione si può dire che il Cesena sarà padrone del proprio destino e non dovrà sbagliare l’approccio alla gara. In questo senso, forse Cesena-Santarcangelo è la gara più infida a livello mentale: «forse sì - replica Angelini - ma noi abbiamo tanti buoni motivi per restare svegli. Mancano 13 gare alla fine, il Matelica è bravissimo a non mollare e potenzialmente può arrivare a 91 punti. Quindi noi sulla carta dobbiamo farne 92 per essere al sicuro. In più affronteremo un Santarcangelo vivo e bene allenato, grazie a un tecnico in panchina che li fa giocare bene. Hanno segnato 2 gol al Pineto e vincevano fino a 10’ dalla fine: non sono certo i segnali di una squadra allo sbando».

Angelini oltre ai conti della classifica guarda anche al recente passato: «Tutti gli anni in D succede qualcosa di strano che ribalta tutto in vetta. Due anni fa accadde all’Imolese, l’anno scorso al Matelica, quindi teniamo gli occhi aperti. I tre incontri in una settimana? Io guardo una gara alla volta e quella col Santarcangelo vale 3 punti come quella con la Jesina».

Scelte

Dopo una serie di rifiniture andate in scena in un clima da cella frigorifera, ieri un sole primaverile ha fatto subito chiarezza sulle scelte di Angelini. Il dubbio principale è quello che si è dissolto prima, con Jacopo Fortunato che aveva interrotto l’allenamento di giovedì per una botta ruvida, ma ieri si è fatto serenamente tutta la rifinitura, arricchendola con un paio di petardi esplosi al volo col destro verso la porta durante le prove di fine allenamento.

Zero dubbi sulla formazione, almeno per quanto si è visto ieri, con il collaudo di un 4-3-3 con diverse novità e in campo due coppie del 1999 (Noce-Ciofi) e del 2000 (Munari-Campagna). In difesa i laterali saranno Noce a destra e Munari a sinistra, con Ciofi e Viscomi centrali. In mezzo dirige De Feudis con ai lati Fortunato e Campagna, davanti il trio Tortori-Ricciardo-Alessandro.

Stuzzica in particolare la catena di sinistra, con i millennials Munari e Campagna a correre su un binario che sfocia fino ad Alessandro, un numero 10 piuttosto formativo per un giovane, visto che se l’ingranaggio gira bene, sa esaltare le tue doti, ma se la palla non gliela dai bene, te lo fa notare senza giri di parole.

Munari ha superato nelle gerarchie Marfella e in questi primi mesi a Cesena si è già fatto una mezza dozzina di ruoli. Il migliore segnale di stima possibile per un ragazzo che ha grandi margini di miglioramento. Oggi manca lo squalificato Valeri e per quello che si è visto quest’anno non è una mancanza da poco. Ma chi vuole arrivare primo, oggi non deve pensare neanche un minuto a chi manca.

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