Cesena penalizzato ma battagliero

Cesena

CESENA. La Commissione disciplinare presieduta da Sergio Artico è stata inflessibile. E alle 19.25 ha deliberato: un punto di penalizzazione al Cesena e un mese di inibizione al presidente Giorgio Lugaresi «per non aver documentato agli Organi federali l’avvenuto pagamento degli emolumenti dovuti ai propri tesserati per le mensilità di settembre e ottobre 2013». Questo è quanto si legge nel comunicato stampa emesso dalla Figc. Le motivazioni della sentenza saranno pubblicate oggi o, al più tardi, lunedì.

Il dibattimento. Detto che anche il Siena ha ricevuto un punto di penalizzazione (che fa salire il totale a 8) e che il suo presidente Mezzaroma è stato inibito per due mesi, va sottolineato come la decisione della Cd sul caso-Cesena sia stata piuttosto complessa, lunga e discussa. Il processo “Procura Federale contro Cesena” ha preso il via poco dopo le 11.15. A rappresentare il club bianconero non c’era l’avvocato Grassani, dovuto andare a Firenze per un impegno improvviso, ma il suo socio, l’avvocato Vitale. Un’ora è durato il dibattimento, con la Cd che non ha voluto dare troppo credito alla lettera scritta dal legale rappresentante della banca che ha ritardato il bonifico di un giorno, ma che ha riflettuto molto profondamente sull’accordo sindacale intercorso tra il club bianconero e i giocatori: un accordo condiviso, sottoscritto da tutti, nel quale i tesserati accettano di essere pagati in ritardo di 4 giorni.

Le reazioni. Riunitasi in camera di consiglio nel primo pomeriggio, la Cd ha esaminato a lungo la questione Cesena. E a un certo punto, verso le 18.30, è filtrata anche la voce su un possibile rinvio della decisione. Poi, invece, dopo un’altra ora, il -1 è stato ufficializzato. Una decisione non del tutto attesa in casa Cesena, a giudicare dal tono di voce di Giorgio Lugaresi: «In realtà, dal processo di 1° grado non ci aspettavamo nulla di più. L’avvocato Grassani ci aveva detto di tenerci pronto ad una lunga battaglia, in quanto la Commissione disciplinare difficilmente sarebbe andata contro la Procura federale. Quindi eravamo preparati e siamo pronti ad una lunga battaglia. Faremo subito ricorso alla Corte Federale e poi, se sarà necessario, andremo anche al Tnas. Il punto che ci è stato tolto ci spetta in quanto il ritardo non è dovuto a nostre inadempienze ma ad un problema che si è verificato tra due banche nella trasmissione di un bonifico. E mi dà fastidio l’inibizione. In quei giorni ero all’estero, come dimostrato dai biglietti aerei allegati alla memoria difensiva, e il rappresentante pro-tempore non ero io. Ma è un dettaglio».

 

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