Il Cesena mischia un po’ le carte nel viaggio a San Mauro Pascoli

Calcio

CESENA. In fondo, perché rilassarsi? A ben vedere, c’è qualcosa di fortemente motivazionale nell’essere al primo posto in classifica con 10 punti di vantaggio sulla seconda. Intanto, mezzo mondo si aspetta che il Cesena freni. Di più: gli stessi che stanno dicendo che il campionato è già finito, al primo mezzo inciampo saranno i primi a dire: «Hai visto, stanno già mollando». E poi siamo pur sempre a gennaio: c’è una squadra che sta sbranando il girone ma non ha ancora fatto la storia. Al contrario, se non vince il campionato dopo essere stato a +10, allora sì che passerà alla storia, ma in un altro senso.

Il primo ad esserne consapevole è Giuseppe Angelini, che per coerenza ha la stessa umiltà nel presentare le partite di quando era a -7 dal Matelica il 25 novembre. Visto che nel suo lavoro gli invidiosi sono una categoria affollata, il suo destino in questa stagione è di essere accompagnato dalla frase: “Con una squadra così, vincerebbero tutti”. Frase tipica dell’allenatore che vorrebbe, ma non riesce.

Rispetto

«Torniamo in campo per affrontare una buona squadra - è partito ieri Angelini in sala stampa a Villa Silvia - anzi, voglio sottolineare che la Sammaurese è miglioratissima rispetto all’andata. Ha giocatori con dei colpi e gioca un buon calcio: direi che si vede la mano dell’allenatore. Bonandi ha fatto un solo gol? Non lo sapevo, certo che se mi dite così, allora me la tirate... in più contro di noi le motivazioni sono sempre al massimo e vedrete che succederà anche domani (oggi, ndr) alla Sammaurese».

Nella gelida rifinitura di ieri mattina, menzione d’onore al titolo di uomini d’acciaio per Valeri e Rutjens, in pantaloncini corti in mezzo a un clima da tundra. Quanto alle scelte dell’undici iniziale, sono piuttosto chiare: in difesa giocano gli stessi visti col Matelica, con Viscomi confermato titolare e un Benassi non al meglio in panchina. In mediana, turno di riposo per Biondini dopo i 90’ più recupero e un finale mulinando la scimitarra per difendere la vittoria col Matelica. Si rivede quindi Campagna al fianco di De Feudis, mentre davanti Tortori e Tonelli rilevano Munari e Fortunato.

Stimoli

Con un distacco in doppia cifra sulla seconda a metà gennaio, sarà più difficile trovare stimoli per accendere la squadra? «Certo che no - chiude Angelini - per una serie di motivi. Noi è dall’inizio dell’anno che sappiamo di dovere vincere e finché non c’è la matematica, in ogni partita dobbiamo puntare al massimo. In più, il Matelica all’andata a un certo punto ha vinto 12 partite su 13 e non è detto che non possa ripetersi anche nel ritorno. E poi basta guardarsi attorno a noi per trovare motivazioni: 800 biglietti finiti in due ore, la nostra gente che fa chiudere al traffico un cavalcavia per guardarsi la partita dall’alto. Riassumendo: giochiamo nel Cesena, mancano 17 partite e sono tante. Ditemi voi come si fa ad essere demotivati».

Le scelte di formazione sono figlie di una consolidata abbondanza della rosa e Angelini precisa: «Le difficoltà per i giocatori ora sono queste: capire che siamo in tanti e che bisogna avere pazienza. Per l’impegno che vedo, tutti meriterebbero di giocare, però ho ragazzi intelligenti e so che capiscono benissimo qual è il traguardo finale per tutti».

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