Il Santarcangelo si ferma: niente soldi, niente partite
Un vero e proprio ultimatum quello dei gialloblù, stanchi delle continue promesse non mantenute da parte della proprietà croata. Una decisione simile era stata presa anche a fine ottobre quando, dopo un altro faccia a faccia, i giocatori avevano minacciato di non scendere in campo. Notizia che sarebbe dovuta rimanere all’interno dello spogliatoio, ma che uscì dalla porta di servizio con gli stessi giocatori, nelle ore successive, a smentire quello che in realtà era accaduto. Oggi, però, c’è poco da smentire, anche perché la conferma arriva da Daniele Galloppa che in questi giorni, da manager, ha capito le difficoltà che si vivono a certe latitudini, quando i milioni di euro della serie A sono solo parabole mirabolanti. «Io e i giocatori ci siamo visti con il vice-presidente. Pur continuando a credere alle sue parole, e quindi che i soldi stanno per arrivare, abbiamo bisogno di un segnale forte da parte del presidente Ivan Mestrovic. Ne hanno bisogno i ragazzi, ne ho bisogno anch’io. Nella passata stagione ho avuto la fortuna di incontrare di persona Mestrovic, di scambiare con lui qualche parola. E’ una persona per bene, un grande appassionato di calcio, il suo progetto era ed è molto ambizioso. Ma noi tutti abbiamo bisogno che quella carica con cui è venuto a farci visita, torni».
Ma soprattutto c’è bisogno che arrivino i soldi perché finora i giocatori hanno ricevuto solo uno stipendio, in novembre. Proprio questa situazione di incertezza ha provocato la fuga dei giocatori più importanti, su tutti Cinque, Mancini, Maini e Cascione, fughe che hanno indebolito una squadra che all’inizio aveva fatto fuoco e fiamme, illudendo tutti. Anche i giocatori stessi. La situazione, poi, è iniziata a precipitare anche quando il direttore sportivo Luca Stambazzi ha rassegnato le proprie dimissioni. Le tante illazioni dall’esterno non hanno aiutato. Ma fino a qualche giorno fa tutto era rimasto ovattato.
Poi la deflagrazione di ieri: devastante. Se domenica il Santarcangelo non dovesse scendere in campo, perderà 0-3 a tavolino e subirà una penalizzazione di un punto (alla quarta rinuncia c’è la cancellazione dal campionato). Insomma, la situazione è al limite. Anche se Hefti cerca di gettare acqua sul fuoco. «Come ho detto ai giocatori, tutto si risolverà in breve tempo. I soldi ci sono, ma ci sono tempistiche burocratiche che ci impediscono di averli subito. Mi auguro che possa essere una questione di 3 o 4 giorni al massimo. Come mi auguro che i giocatori tornino sui loro passi. So che da fuori tutto può sembrare catastrofico, ma vi assicuro non è così. Serve solo pazienza».
La bomba di ieri potrebbe avere un effetto a cascata, perché anche all’interno del settore giovanile e nei quadri tecnici c’è tanto malcontento. La cosa principale, però, è capire cosa accadrà domenica. Per ora le possibilità che il Santarcangelo non giochi sono molto alte.
Intanto, però, ieri sono arrivati due giocatori in prova: il centrocampista classe 1994 Nicola Pescatore (che a dicembre si è svincolato dal Lentigione) e l’esterno Angelo Bencivenga, classe 1991 con alle spalle diverse presenze tra i professionisti ma che nelle ultime quattro stagioni ha giocato pochissimo.