Un altro basket e un altro calcio

Calcio

Posso anche capire (faccio fatica...) Cristiano Ronaldo che quando non vince un premio, rifiuta poco sportivamente l’invito facendo il muso come il bambino che non trova gradita sorpresa nell’uovo di Pasqua, ma una società di serie C proprio non la capisco. Ieri era in programma la cerimonia di consegna dei premi Gergs, il gruppo dei giornalisti sportivi dell’Emilia- Romagna, non un premio qualsiasi, visto che in un recente passato sono sfilati Razzoli oro olimpico di slalom speciale, gli arbitri Collina e Rizzoli, il dottor Costa e restando in tema di motomondiale il compianto Marco Simoncelli. Oltre a un lunghissimo elenco di sportivi di alto livello, società e squadre plurititolate. Ieri erano 18 le targhe che facevano bella mostra sul tavolo delle premiazioni, 17 sono state consegnate ai diretti interessati, una è rimasta lì: quella del Rimini Fc. Nel giorno in cui era presente lo “Zar” del volley nazionale, l’idolo indiscusso Ivan Zaytsev, oltre a nazionali di basket Aradori e Mancinelli, squadre di calcio dal Parma all’Imolese, è balzata all’occhio l’assenza del Rimini, scelto da una speciale commissione di giornalisti per la doppia promozione dall’Eccellenza alla serie C. Il motivo dell’assenza non è da imputare all’impegno di campionato a Terni: non si chiedeva la presenza di Leo Acori (già premiato dal Gergs ai tempi della B) o di qualche giocatore, ma davanti a una platea così prestigiosa, ci si aspettava il presidente, un dirigente, il direttore sportivo, qualcuno insomma. Un’occasione persa, la possibilità di uscire finalmente dal proprio orticello, di presentarsi da protagonisti all’esterno, non solo proponendo improponibili contratti a portieri depressi.

Ribadisco che due anni fa la scelta di Giorgio Grassi (parliamo di uno che paga regolarmente gli stipendi, tanta roba nel calcio attuale) di ripartire dall’Eccellenza è stata lungimirante, intelligente e vincente, ma attenzione che l’euforia per la doppia promozione, l’effetto del ritorno di Acori, rischiano di svanire in fretta se non accompagnati ai risultati, soprattutto guardando la rapidissima ascesa della pallacanestro cittadina. I duemila e passa di domenica scorsa al Flaminio (destinati ad aumentare) sono un chiaro segnale che forse… un altro basket è possibile.

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