Insulti razzisti dell'arbitro al giocatore del Forlimpopoli, in vista un esposto alla Fip

Rimini

FORLIMPOPOLI. Sul campo hanno perso la prima partita stagionale dopo otto vittorie consecutive che ne hanno fatto la capolista della serie D, ma sulle tavole del “Pala Picci” a perdere non sono stati i Baskérs Forlimpopoli, bensì la dignità della persona.

Orobosa Monday in lacrime

Quanto accaduto nel primo tempo di Baskérs-Scuola Basket Ferrara ha dell’incredibile. Un episodio di razzismo così doloroso da spingere una medaglia d’argento olimpica quale Rodolfo Rombaldoni (oggi giocatore dei Baskérs) a denunciarlo con uno sdegnato post su Facebook e la Fip regionale ad annunciare col presidente Stefano Tedeschi, l’apertura di un’indagine per farvi luce.

Al termine di un’azione, un giocatore di casa, il 20enne Orobosa Monday, si avvicina al secondo arbitro, Nathan Conte di San Lazzaro, per chiedere spiegazioni su quanto da lui fischiato. L’atleta gli tocca il braccio («in maniera totalmente inoffensiva» assicura l’allenatore Antonio Giannetti) ma anziché prendere nei suoi confronti un provvedimento tecnico, il direttore di gara gli avrebbe detto: «Metti giù quelle mani di m***a, ne**o».

Questo è quanto Monday dichiara a compagni, tecnico, dirigenti e ufficiale di campo recandosi in lacrime in panchina. Seguono minuti di confusione con l’arbitro che al tavolo dice che l’atleta lo avrebbe strattonato per un braccio. Poi il gioco riprende.

Esposto alla Fip

«Sono salito sulla tribuna sopra al tavolo degli ufficiali di campo - afferma il presidente Cristhofer Gardelli - volevamo capire e che la partita venisse interrotta. Pretendevamo spiegazioni, ma niente, si è proseguito». Finito il match, Monday assieme ad altri membri del club vanno dall’arbitro per chiedere spiegazioni delle sue frasi e ottenerne le scuse, ma Conte nega il fatto.

Vicino, altri dirigenti chiedono insistentemente, sulla base dell’articolo 94 del Regolamento di giustizia, di riportare a referto, o far scrivere all’atleta stesso, l’episodio. «Anche questo non ci è stato consentito - afferma il presidente - ma noi non intendiamo passare la cosa sotto silenzio. Abbiamo parlato con i vertici della Fip Emilia-Romagna che si è attivata per capire cosa sia successo. Lo stesso ha fatto anche il Comitato Italiano Arbitri dimostrando volontà di andare a fondo».

E la società si muoverà anche a livello di giustizia sportiva? «Sì, produrremo quanto meno immagini video dell’episodio, anche se audio o testimonianze di altre persone che abbiano udito con precisione, non ci sono. Faremo un esposto alla Procura federale: l’arbitro non era psicologicamente più in grado di continuare dopo l’episodio».

Senza nulla a referto, però, il risultato è cristallizzato, allora l’idea è di fare un esposto federale per “Ingiuria aggravata da discriminazione razziale” affinché vengano presi provvedimenti verso il direttore di gara. Monday, invece, non ha sciolto la riserva se chiedere giustizia anche a titolo personale.

Anche il presidente è di colore

Il presidente Gardelli si dimostra profondamente turbato. «Sono di colore anch’io, non riesco a credere sia successo davvero e mi sento personalmente chiamato in causa. Sono parole che ti uccidono ed essere vittime di razzismo è per noi la sconfitta peggiore. Qualcuno deve fare qualcosa per tutelare anche i giocatori dagli arbitri e non solo il contrario, perché quando i giocatori sbagliano, pagano sempre. Anche per società e atleti deve esserci una tutela».

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